Nicosia. Assp, ricorsi sulle assegnazioni dei terreni

pecoreNicosia. Il sindaco Malfitano chiede la verifica della regolarità degli atti adottati dagli organismi dell’azienda Silvopastorale, ma la sua nota, che preannuncia azioni di responsabilità contro i consiglieri comunali, solleva un’ondata di critiche sotto il profilo della legittimità. La nota è stata inviata al presidente del consiglio, ai consiglieri comunali al presidente ed al direttore tecnico della Silvopastorale e il sindaco scrive che a seguito di due ricorsi ed una diffida che riguardano il bando di assegnazione dei terreni gestiti dall’Assp, “invita” il consiglio a verificare la regolarità di gestione e approvazione dei bandi di assegnazione. Giuridicamente la fase dell’approvazione del bando è distinta da gara e aggiudicazione. Dell’intera procedura, proprio il bando è quello che non è stato impugnato. Anzi, in uno dei ricorsi, si lamenta la violazione delle regole del bando, a conferma della legittimità dello stesso. A molte riunioni propedeutiche alla stesura del bando, erano sempre presenti gli assessori delegati al ramo. Nell’ordine,  Scarlata, Amoruso e Farinella i quali avrebbero ben potuto controllare. Il sindaco, inoltre, mette in dubbio che l’Assp avrebbe omesso di controllare che i lotti “erano oggetto di convenzione con l’Upa e, quindi richiedevano una revisione della convenzione già stipulata”. In realtà le cooperative assegnatarie godevano del diritto di prelazione, poiché insediate sui fondi da oltre 15 anni con regolare contratto e la convenzione è stata sottoscritta a Palermo dal sindaco Malfitano e dall’assessore Amoruso, senza alcuna comunicazione all’Assp o al consiglio comunale che adesso si vuole tirare in ballo per presunte responsabilità. Altro aspetto della nota di Malfitano che suscita critiche e reazioni è la richiesta al Consiglio di verificare lo stato dei versamenti dei canoni e l’adempimento degli obblighi assunti dagli assegnatari. Cosa che è obbligo della direzione tecnica della Silvopastorale. Questo anche perché,  il potere di vigilanza del consiglio comunale, previsto dall’art. 6 dello Statuto approvato nel 2013, manca del regolamento attuativo e, quindi, non è possibile esercitare il controllo e la vigilanza se non nell’ambito di altre fonti normative che però nella nota sindacale non vengono indicate. In sostanza il consiglio comunale dovrebbe esercitare il controllo su base di una normativa che non esiste perchè manca la parte che attua il regolamento. Il tutto mentre sembra che alcune assegnazioni di terreni che non rientrerebbero nel bando, sono finite in una inchiesta della magistratura.

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