Nicosia. I punti salienti della mozione di sfiducia al sindaco Malfitano

comune nicosiaNicosia. Quella contro il sindaco Sergio Malfitano è una mozione basata su motivazioni amministrative e politiche ed i i 16 firmatari contestano all’amministrazione non solo di non avere risolto le problematiche della città, ma anche di averle, su alcuni temi, aggravate. Tra i primi motivi indicati nella mozione, c’è la vicenda del bilancio di previsione 2014.

“Il bilancio, la cui scadenza era fissata per il 30 settembre 2014, è stato approvato come schema dalla giunta municipale il 25 settembre senza prevedere che – si legge nella mozione – ancora allegati propedeutici, quali la tariffa Tari  non era stata né trattata da consiglio comunale né discussa, forzando e violando la libera scelta del consiglio comunale, obbligato ad emettere un voto”. Un consiglio comunale che, quindi, si è sentito spogliato dalle sue prerogative per tutto quanto attiene la determinazione delle aliquote e la programmazione economica e finanziaria del Comune, settori nei quali l’amministrazione opera scelte che propone al consiglio al quale spetta poi l’adozione e che ha la prerogativa di proporre emendamenti che possono anche stravolgere totalmente lo schema proposto dall’amministrazione. Secondo i firmatari della mozione, il consiglio, è  messo di fronte a scadenze imminenti e tappe forzate senza avere la possibilità di valutare le proposte di programmazione economica ed eventualmente modificarle.

Altro punto sul quale si soffermano i consiglieri che propongono la sfiducia è quello che viene definito “l’arretramento e il peggioramento” di tutti i servizi e dei conti pubblici, il blocco di tutte le progettualità già in parte anche finanziate  con le precedenti amministrazioni, “creando di fatto un totale disorientamento politico ed amministrativo. Non è stato  potenziato alcun servizio, addirittura i servizi sono diminuiti rispetto a quanto assicurato in passato. Molti servizi sociali sono stati eliminati, quali, ad esempio, il contrasto alla povertà con contributi ai più deboli. Nell’arco di 29 mesi nessuna significativa attività è stata posta in essere dall’amministrazione con riferimento al piano socio sanitario e non è stato programmato il sostegno alle famiglie in stato di povertà”.

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