Enna. Presta servizio all’Umberto I il medico che ha contratto l’Ebola

ebolaPresta servizio all’ospedale Umberto I di Enna il medico italiano di Emergency rientrato in Italia perché infettato dal virus Ebola. Cinquanta anni, originario di Catania il medico, Fabrizio P., da due mesi era in aspettativa ed era quasi a fine esperienza in Sierra Leone.

Il medico è stato trasportato all’ospedale Spallanzani di Roma dove è sotto la cura di un team di esperti che ne sta monitorando le condizioni di salute. Era stato prelevato ieri in Sierra Leone dal Boeing dell’Aeronautica configurato per questo tipo di trasporti sanitari di emergenza. L’uomo ha rassicurato la famiglia sul suo stato di salute che al momento presenta i normali sintomi dell’Ebola.

Il medico avrebbe dovuto rientrare in servizio a Enna ai primi di dicembre. Infatti avrebbe finito il periodo da volontario il 28 novembre.
“Abbiamo messo in atto tutto il piano operativo in caso di Ebola e di questo se ne é occupato il direttore sanitario. Il medico aveva chiesto i primi di settembre l’autorizzazione a partire e nonostante la situazione dell’organico delle malattie infettive non lo consentisse visto la nobile causa ho acconsentito alla sua partenza” dice il commissario Giuseppe Termine.
“Siamo preoccupati e seguiamo con apprensione l’evolversi della malattia anche se dalle notizie che abbiamo non sembra gravissimo. Siamo fiduciosi perché il nostro medico é ricoverato in uno uno dei migliori centri europei di malattie infettive” dice il direttore sanitario Emanuele Cassará.

E’ preoccupata, “molto preoccupata”, la signora Tina, la moglie del medico partito dalla Sicilia con Emergency per la Sierra Leone e contagiato dal virus Ebola. Dopo una notte insonne, pronta nella sua casa di Enna a fare le valigie con le due figlie di 18 e 19 anni per raggiungere il marito allo Spallanzani di Roma, una telefonata ha bloccato tutto: «Ha chiamato un funzionario della Farnesina. Ha provato a tranquillizzarci anche se non ci è riuscito… Dicono che per noi per il momento è meglio restare in Sicilia. Da quando è arrivato Roma ha inviato solo due sms col suo cellulare, l’unico contatto col mondo che gli è rimasto, l’unico aggancio possibile con noi».