Business migranti. La Cupola romana interessata al Centro profughi di Piazza Armerina

Luca OdevaineNel sodalizio criminale di Mafia capitale ci sono due imperativi: la pressione sui politici per «oliare le gare degli appalti pubblici» e il coinvolgimento della ’ndrangheta per siglare affari e sostenere campagne elettorali.
“… omissis…
. . . per la questione di un nuovo centro profughi per gli immigrati sbarcati a Lampedusa. C’è chi lo vorrebbe a Mineo, ma la Cupola romana punta a Piazza Armerina. Ecco allora Luca Odevaine (arrestato, ex vice capo di gabinetto di Veltroni), fare il matto, il 15 maggio scorso, per cercare appoggio dal sottosegretario Manzione. Tanto da volerlo farlo contattare anche da Walter Veltroni. Odevaine: «Io mo’ col fatto che ho parlato con Veltroni ieri, ho detto, “Walter parlaci pure te, che questo Manzione è persona molto vicina a Renzi… perché Mineo non è compatibile… però c’è la struttura di Piazza Armerina… Io a Manzione glielo sto facendo dire anche da Veltroni».
“… omissis…

Stralcio dell’articolo del 9 dic 2014 su La Stampa a firma di Grazia Longo


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Dal quotidiano Il Giornale del 9 dice 2014
Ma è con gli immigrati che Odevaine è sul suo terreno, triangolando i rapporti con Buzzi e le coop, il tavolo di coordinamento del Viminale e il Cara di Mineo, in provincia di Catania, dove cura le «relazioni istituzionali». Quando a maggio scorso il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione gli spiega che, chiuso Lampedusa, il governo vuol fare del Cara di Mineo il nuovo «centro di prima accoglienza» per «identificazione, visite mediche ecc.», Odevaine è contrario. E orienta altrove la scelta dell’esecutivo, trovando un alleato nel responsabile di una struttura di Piazza Armerina, Silvio Pranio, che consiglia di interessare della questione il sottosegretario Ncd all’Agricoltura Giuseppe Castiglione. Odevaine è d’accordo, ma sfodera il suo asso nella manica. «Ho parlato con Veltroni ieri, ho detto “Walter, parlaci pure te che questo Manzione è persona molto vicina a Renzi”, per cui se glielo dice anche Giuseppe, meglio (…) gli può pure dire “guarda a Mineo non si può fa’ sta cosa come vi ha già segnalato Luca Odevaine più di una volta (…) però c’è la struttura di Piazza Armerina che invece è adatta». Quanto a Castiglione, Odevaine dice d’averlo conosciuto da subcommissario del Cara quando ha cominciato a occuparsi del centro di Mineo. «Quando io ero andato giù mi è venuto a prendere lui all’aeroporto… mi ha portato a pranzo, arriviamo al tavolo, c’era pure un’altra sedia vuota… dico eh “chi?”… e praticamente arrivai a capì che quello che veniva a pranzo con noi era quello che avrebbe dovuto vincere la gara (ride)». Odevaine gli spiega che «se non se fa una roba che c’abbia una sua professionalità rischiamo un disastro», e lo convince della necessità di «creare un gruppo forte (…) che sta roba qua vince». Così Odevaine fa da tramite tra La Cascina e Castiglione, e facilita un rapporto che «è nato e si è sviluppato poi per altri aspetti perché loro adesso, Castiglione si è avvicinato molto a Comunione e Liberazione, insieme ad Alfano, e adesso CL di fatto sostiene strutturalmente tutta questa roba di Alfano e del centrodestra (…) sono tra i principali finanziatori di tutta questa roba, sì, e Lupi (…) è infatti il ministro delle Opere pubbliche e Castiglione (…) è il loro principale referente in Sicilia, cioè quello che gli porta i voti (…) io li ho messi insieme, e si è strutturata questa roba, dopodiché abbiamo fatto questa cosa di Mineo». Odevaine, da «referente» del centro, dice che la Cancellieri gli ha chiesto di trovargli un «soggetto pubblico che faccia da interfaccia tra il ministero ed i privati che lo gestiscono (…) ed io mi sono inventato questo Consorzio dei Comuni». Per Mineo, spiega a marzo Odevaine, La Cascina gli pagava «10mila euro al mese… come – diciamo così – contributo». Ma con l’aumento delle presenze «siamo passati a 20mila euro».