Troina. Il cugino di “cumpari Ciccio”: non è quello il luogo adatto dove collocare la statua di Ciccio

Compare CiccioTroina. “Che il comune abbia voluto ricordarlo collocando una sua statua che lo rappresenta seduto su una panchina in via Nazionale in quel largo che i troinesi chiamano lungomare, può anche andare, ma che non abbia consultato i suoi parenti prima di farlo, non mi è sembrato una cosa buona”, ci ha detto Salvatore Iannitello, un cugino di “cumpari Ciccio”. Non è piaciuto a Salvatore Iannitello il sito in cui è stata collocata la statua di “cumpari Ciccio” nello slargo di via Nazionale, dove alcuni fa il comune ha posto la targa in ricordo dello scomparso sen Nino Grippaldi di Gagliano, che fu uno dei promotori delle legge regionale che trasferisce al comune di Troina una quota dei canoni pagati dalle compagnie petrolifere alla Sicilia per la coltivazione e lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi ricadenti nel territorio troinese.
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“Non è questo il luogo adatto dove collocare la statua di Ciccio, ma la panchina che si trova sul corso Calabria vicino all’ex convento Sant’Agostino, di fronte il parco delle Nociare, dove Ciccio abitualmente si sedeva per risposarsi e consumare la sua frugale colazione a base di pane con acciughe salate e formaggio”, ci ha detto Salvatore Iannitello. Igor Castellano _ compare ciccio Di “cumpari Ciccio”, nato nel 1927 e morto nel 2007, se ne parla tanto in questi giorni in paese. In molti l’hanno conosciuto. I troinesi nati dopo gli anni ’70 ne hanno sentito parlare da quelli più anziani. Nella memoria collettiva dei troinesi ha un suo posto come uno dei personaggi della Troina del Novecento per le sue vicende umane e per la sua scelta di vita al di fuori degli schemi convenzionali. Compare Ciccio 1Molti lo ricordano per il suo volto talmente espressivo che fu riprodotto a sua insaputa su cartoline illustrate vendute nelle capitali siciliane del turismo, come Taormina e Cefalù. Nel volto di Ciccio si potevano leggere i momenti significativi delle trasformazioni della società troinese colta nel passaggio da un’economia agraria ad economia post industriale, senza ver attraversato la fase intermedia dell’industrializzazione. Illuminate è il racconto di Salvatore Iannitello: “Ciccio nacque nel 1927 in una famiglia, che viveva del lavoro saltuario di bracciante di suo padre. Erano tempi tristi per la gran parte dei troinesi, tranne per i proprietari terrieri. Il nonno materno se la passava un po’ meglio. Ciccio fu mandato a vivere con i nonni di parte di madre. Cresciuto dai nonni, Ciccio lavorò, negli anni della costruzione della diga Ancipa, nella centrale di Radicone. La morte del nonno segnò la svolta nella vita di Ciccio. Quel poco che aveva ereditato dal nonno materno, per degli affari andati a male, gli sfuggì dalle mani. All’età di 30 anni si ritrovò povero in canna e non si riprese più, scegliendo di vivere alla giornata ed in solitudine fino ai suoi ultimi giorni senza dar fastidio a nessuno”.

Silvano Privitera





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