Piazza Armerina. Incontro in Prefettura su cittadini stranieri richiedenti asilo

Fernando GuidaOggi in Prefettura, il Prefetto di Enna, Fernando Guida ha ricevuto una delegazione – accompagnata dall’On. Lantieri e dal Sindaco di Piazza Armerina – del comitato di protesta del quartiere Santa Croce contro la costituzione, in quel quartiere, di un centro d’accoglienza per cittadini stranieri richiedenti asilo.

Durante l’incontro, tutti i rappresentanti delle istituzioni hanno sinergicamente rassicurato i delegati del comitato, in particolar modo, sugli aspetti segnalati nel recente esposto e su altre segnalazioni pervenute negli ultimi mesi a questo Ufficio.

Dall’incontro è emerso che il lamentato incremento delle presenze di cittadini stranieri a Piazza Armerina – si ricorda regolarmente presenti sul territorio italiano in quanto in attesa dell’esame da parte della competente commissione per il riconoscimento della protezione internazionale – è del tutto privo di fondamento. In tutta la provincia, infatti, presso i centri di accoglienza temporanea attivati dalla Prefettura sono presenti meno di 350 ospiti, e nel territorio di Piazza Armerina solo 99, anziché i 380 di cui si è parlato in alcuni articoli di stampa.

E’ stato evidenziato, inoltre, come la costituzione di nuovi centri sia conseguenza diretta dell’avvio di una procedura ad evidenza pubblica per l’accoglienza dei cittadini stranieri già presenti e che non implica necessariamente l’aumento delle presenze nel territorio provinciale.

Il Prefetto ha, altresì, sottolineato che proprio al fine di giungere ad una equa ripartizione delle presenze nella Provincia, il bando relativo alla citata procedura ha stabilito fin dal luglio scorso un limite massimo di presenze pari a 150 unità in ciascun comune della provincia, fatta eccezione per il Comune capoluogo, per il quale tale limite è stato elevato a 200.

Per quanto concerne, invece, la sicurezza e l’ordine pubblico, è stato ribadito che il paventare rischi per la sicurezza e l’ordine pubblico, ancor prima che gli immigrati siano arrivati, potrebbe diffondere un ingiustificato allarme nella comunità, considerato – in particolare – che la collettività di cittadini stranieri richiedenti asilo presenti in provincia risulta delinquere, in proporzione, addirittura meno rispetto alla media dei cittadini italiani della Provincia, che pur è considerata tra le cinque province italiane con il maggior livello di sicurezza.

Non risulta, infine, che i cittadini stranieri che dovrebbero essere destinati verso quella struttura si siano, sino ad oggi, resi responsabili di alcuna condotta illecita e si è ribadito che senza dubbio la differenza di culture, razze e religioni può determinare delle tensioni che, tuttavia, costituiscono probabilmente un passo necessario verso l’integrazione, la crescita culturale e l’abbandono di strumentalizzazioni connesse ad intolleranza e razzismo.