Enna. Sarà restaurato il ritratto di Mons. Gioacchino Varisano del 1848

gioacchino varisano (2)Avrà inizio martedì 27 gennaio il restauro di un prezioso dipinto ad olio custodito nella Parrocchia di San Cataldo, risalente al 1848. L’iniziativa si deve all’Accademia Pergusea, presieduta da Nino Gagliano, a seguito della segnalazione da parte di Marco Mancari Pasi e Pippo Marzilla sulla necessità dell’intervento conservativo del quadro. Dopo la disponibilità del Parroco don Vincenzo Di Simone, della Soprintendenza ai BB.CC.AA. e della Curia Vescovile, che hanno dato le autorizzazioni, è stato interessato il Liceo Artistico per procedere al recupero e al restauro della tela. Si tratta di un’opera pittorica (60 x 80) d’autore ignoto raffigurante l’accademico Mons. Giocchino Varisano (nella foto), nella cui composizione figura a chiare lettere la dicitura: “Accademia Pergusea”. Curerà il restauro il professor Raimondo Ferlito, docente e restauratore presso il citato Liceo Artistico, con il contributo dell’Accademia. Poche sono le notizie sull’Abate Varisano. Da ricerche effettuate da Rocco Lombardo, appassionato cultore di storia patria, si è appreso che il Varisano, ritratto nel quadro, è un congiunto del Barone Angelo Varisano (1805 – 1878), patriota e garibaldino. Fu Vicario Foraneo sin dal 1815 e aspirava al soglio episcopale della Diocesi di Catania. Tentò di accattivarsi le simpatie del Vice Re di Sicilia, in visita in città per una cerimonia religiosa, offrendo nel suo palazzo, alle truppe della Real Marina di Sua Maestà Borbonica, un lauto pranzo agli ufficiali e, ai soldati, pane, vino e carne a volontà. Enna Via SPaolo Vetri, nella ‘Storia di Enna’ pubblicata nella sua prima edizione nel 1879, raccontando della visita a Castrogiovanni di Ferdinando II di Borbone in occasione del suo viaggio in Sicilia nell’anno 1837, cita Mons. Giocchino Varisano. Egli così scrive: “Il 14 ottobre 1837, era domenica, alle ore 21, proveniente da Piazza Armerina con la regina e la corte, giungeva Ferdinando II. La coppia regale, rilevata in carrozza a Porta Pisciotto, si avviò verso il Duomo […]. Le loro maestà, entrate in chiesa, addobbata e illuminata di ceri e candele, furono ricevute alla porta dal magistrato municipale e dal capitolo. Si cantarono in musica le preci, fu fatta la benedizione, e, in seguito furono accompagnati dal corteo che li aveva accolti, nei due palazzi di piazza della Matrice: quello del monsignor vicario Giacchino Varisano e l’altro attiguo del barone Vincenzo Polizzi, comunicanti tra loro con un passaggio sospeso coperto”. Il quadro, una volta restaurato, sarà esposto a cura dell’Accademia Pergusea, d’intesa con la Sezione storico-artistica del sodalizio, e successivamente ricollocato nella chiesa di San Cataldo con una targa che ricorda i promotori del restauro.


Salvatore Presti

Salvatore Presti Enna