Regalbuto: incontro sulla legalità con Pino Maniaci

regalbuto incontro pino maniaciRegalbuto. “Loro si sentono uomini d’onore, disonorarli per noi è una questione d’onore”. Con questa battuta Pino Maniaci, fondatore e proprietario dell’emittente televisiva antimafia Telejato (che trasmette da Partinico), ha cercato di far capire il proprio lavoro ai ragazzi che hanno partecipato al progetto Musica e Colori per la Legalità. L’incontro tra i ragazzi e Maniaci si è tenuto sabato sera in un’affollatissima sala Paolo IV. L’iniziativa è nata da un bando della BCC La Riscossa di Regalbuto, che ha finanziato un progetto rivolto a 15 ragazzi e tre insegnanti del terzo anno di scuola secondaria dei comuni in cui è presente la banca (14 comuni). Il progetto è al secondo anno consecutivo e mira alla diffusione della cultura della legalità nelle giovani generazioni. La scuola G. F. Ingrassia di Regalbuto si è classificata prima e 15 ragazzi sotto la guida delle insegnanti Angela Natoli, Giovanna Vasta e Giuseppa Amoruso hanno prima studiato il fenomeno mafia in tutti i suoi aspetti e hanno realizzato dei quadri sul tema del rispetto della legalità, coadiuvati dall’insegnante Angelica Scillato, che si è occupata della parte artistica. Le insegnanti hanno presentato il progetto e i ragazzi hanno illustrato il loro lavoro. Ilaria Grifò, Dario Moschitta, Samuele Naselli, Alessia Calabrese, Benedetta Arrigo, Matteo Patanè, Annamaria Baio, Antonella Vitale, Michela Zammataro, Annamaria Romano, Nadia Manno, Francesca La Tora, Martina Catania, Angelo Naselli e Giada Bentivegna hanno parlato delle origini della mafia, dell’etimologia della parola mafia, dei grandi personaggi che hanno combattuto la mafia, delle stragi, delle vittime, delle associazioni antimafia. L’intervento di Pino Maniaci è stata una vera e propria lezione sul lavoro di chi fa antimafia sul territorio ogni giorno, a rischio della propria vita e di quella dei propri cari. Lo stile è quello di Telejato, irriverente e ironico, anche se spesso mitigato dalla presenza dei bambini. Con il suo stile Pino Maniaci ha parlato di informazione libera, di collusione tra mafia e politica, di episodi dolorosi e intimidatori che lo hanno toccato personalmente, dei collaboratori di Telejato (tra cui Salvo Vitale, amico e collaboratore di Peppino Impastato e Riccardo Orioles, collaboratore di Giuseppe Fava) e della storia della piccola emittente a gestione familiare che è diventata un simbolo della lotta antimafia. Maniaci ha parlato soprattutto del dolore di vivere in una terra conosciuta in Italia e nel mondo non per le sue bellezze e per la sua cultura, ma per la mafia, del dolore di vedere un popolo di milioni di persone nelle mani di poche migliaia di mafiosi e dell’arma dell’ironia, la più forte contro i mafiosi, quella che li fa arrabbiare di più. I ragazzi hanno seguito attenti e in silenzio argomenti con cui difficilmente ci si confronta tra i 12 e i 13 anni di età. Ma il valore di questi incontri, come ricorda la professoressa Natoli, sta proprio in questo: ragazzi che prendono coscienza di quello che nella vita di tutti i giorni sembra apparentemente lontano, ma è vicino e presente in tutte le realtà. Alla fine dell’incontro i ragazzi hanno regalato a Pino Maniaci una maglietta con il logo del progetto e un quadro ispirato all’albero di Falcone realizzato da Matteo Patanè. Gli altri quadri dei ragazzi saranno messi in vendita per beneficenza il 21 febbraio, giorno in cui i ragazzi terranno anche un flash mob dedicato alla legalità.

Maria Cristina Roccella per il quotidiano La Sicilia