Enna. Consigliere Dipietro: “pulizia etnica” nel PD e statuine che vengono spolverate all’occorrenza

convergenze paralleleEnna. Lettera aperta ad Angelo Argento del Consigliere comunale Maurizio Dipietro:
Caro Angelo, apprendo dalla stampa (in calce il riferimento) dell’invito, da te rivoltomi, a “rientrare” nel P.D. ed agli inviti, fosse solo per cortesia, rispondo sempre.
Ammetto di esserne rimasto sorpreso, tenuto conto che, nei recenti contatti telefonici, non mi hai preannunciato la sortita; sorpresa che è aumentata nell’accorgermi che l’invito non è stato rivolto ad altri amici che, come me, militano nelle fila di Patto per Enna. Penso a Giovanni Contino che ha rivestito prestigiosi incarichi istituzionali ed a Filippo Fiammetta che nella lista del P.D. è stato eletto nell’ultima tornata elettorale.
Chiarisco subito di non avere nessuna intenzione di “rientrare” nel P.D. dal quale non sono andato via per quelle che tu chiami, con lessico da consumato democristiano, “incomprensioni con la dirigenza”, ma per un’assoluta ed inconciliabile diversità di opinioni nel metodo e nel merito dell’azione politica locale.
Non devo certo spiegare ad un dirigente nazionale del P.D. quel che l’azione politic-amministrativa del tuo partito ha lasciato in eredità alla cittadinanza ennese.
La mia sensibilità politica è nota e, dopo un primo mandato elettorale in una lista civica, ho aderito ai Democratici di Sinistra, nel 2005, quando sembrava stesse nascendo ad Enna una nuova stagione politica impersonata da una classe dirigente giovane, onesta e competente che sfociò nell’elezione a Sindaco di Rino Agnello.
Era la stagione in cui nei Democratici di Sinistra ebbero ruoli e responsabilità, istituzionali e di partito, Rosalinda Campanile, Patrizia Di Mattia, Giovanni Contino, Claudio Parisi, Fulvio Licari, Camillo Mastroianni, Michele Sabatino, Salvo Notararigo, Mario Lo Manto, Enrico Vetri (mio caro ed indimenticato Amico) e tanti altri ai quali chiedo scusa per l’omessa citazione.
Quella stagione finì troppo in fretta ed in maniera ingloriosa, per gli errori dei suoi protagonisti, me compreso.

Maurizio Dipietro

Maurizio Dipietro

La stagione successiva dura ancora e, come nel ciclo della natura, è una stagione profondamente diversa, nella quale il paesaggio è profondamente mutato.
La leadership locale del Partito Democratico, frattanto nato dall’unione tra D.S. e Margherita, beffandosi dell’aggettivo che accompagna il sostantivo, ha portato a compimento una sorta di “pulizia etnica” che ha spazzato via ogni dissenso interno ed ogni cultura politica non disposta ad uniformarsi al pensiero unico imperante.
Nel P.D. non c’è più Salvatore Termine che, insieme ai miei antichi compagni d’armi, mi convinse ad arruolarmi nei D.S. e poi nel P.D..
Non v’è traccia, caro Angelo, all’interno del P.D. ennese, ad eccezione di un paio di statuine che vengono spolverate all’occorrenza, della tua cultura politica: quella del cattolicesimo democratico che pure aveva attraversato indenne i mari perigliosi della fine della D.C., del Partito Popolare e della Margherita.
Così, in una rivoluzione al contrario che si chiama restaurazione, sono rotolate le teste di Elio Galvagno, di Mario Sgrò, di Peppe La Porta, di Paolo Gargaglione e di tanti altri che non cito solo perché lo spazio è tiranno.
Direbbe Levi: se questo è un partito democratico…
E’ questo il P.D. nel quale mi inviti ad entrare ?
No, grazie.
Finita quella stagione, sono ritornato, con i miei amici di sempre, alle origini: ad una lista civica.
Nel 2010 abbiamo sostenuto la candidatura di Enzo Cimino e, insieme a Maurizio Bruno e Giovanni Contino, sono stato eletto per la terza volta in consiglio comunale, dove, dal primo giorno, abbiamo iniziato a lavorare per dare alla cittadinanza un’alternativa seria all’amministrazione del tuo partito che si è rivelata l’ennesimo fallimento, confessato dallo stesso tuo partito con la bocciatura della ricandidatura di Paolo Garofalo.

Angelo Argento

Angelo Argento

In questo modo, con la preziosa e convinta partecipazione di altri consiglieri comunali (Filippo Fiammetta, Cesare Fussone, Paolo Gargaglione, Mauro Incardone e Peppe La Porta) è nato Patto per Enna
Ti saranno chiare adesso le ragioni della mia indisponibilità ad accettare qualsivoglia invito che crei confusione tra due proposte politiche, quella del tuo partito e quella di Patto per Enna la cui unica ragione di esistenza è l’obiettivo di dare alla cittadinanza una proposta politico-amministrativa radicalmente diversa da quella che il tuo partito pratica da anni.
Ed abbiamo iniziato con la questione dell’acqua, con azioni serie e, speriamo, risolutive del problema.
Posso anche capire la tua nostalgia per i tempi delle convergenze parallele, ma le strade di Patto per Enna e del tuo partito non sono nemmeno parallele: vanno in direzioni opposte !
Se posso permettermi un consiglio, se hai a cuore davvero le sorti del tuo partito, giacchè sei “renziano”, prova a suggerire al tuo segretario nazionale di trasformare in azioni concrete le “balle spaziali” (felice espressione dello stesso Renzi, descrittiva delle sciocchezze che si sentono in taluni talk show) che egli stesso ha sparato qualche tempo fa in diretta televisiva sulla “questione Enna”.

Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia
Si aprono nuovi scenari politici a Enna dove tutti gli schieramenti si trovano a dover scegliere il proprio candidato sindaco. I riflettori sono ovviamente puntati su due fronti, il Pd che ha segnato la disponibilità di Paolo Garofalo a fare un passo indietro e Patto per Enna che attende che siano prima i democratici a calare l’asso per poi opporre un candidato ad hoc. Ma i destini dei due partiti, o almeno una parte di essi, potrebbero anche essere incrociati. Basta leggere le parole di Angelo Argento, rappresentante dell’area Renzi del Pd ennese che oggi parla di apertura verso chi dal Pd è andato via occupando oggi le fila di Patto per Enna.
L’idea di Argento parte da più lontano ed affonda innanzitutto le radici nella necessità di svolgere le primarie interne al Pd: “Sono uno strumento indispensabile che nessuno può dismettere, si devono celebrare” avvisa Argento che ancora una volta conferma: “Stiamo lavorando per essere presenti”. L’avvocato ennese però archivia subito l’idea di un “caso Bianco bis” come a Catania dove si derogò alle primarie intorno ad un nome condiviso: “Li erano tutti d’accordo e si potè fare, qui non c’è unanimità sulla possibilità” ed invita a guardare alla società civile per individuare qualche figura interessante.
Ecco dunque il capitolo “Patto per Enna” coinvolto non tanto come gruppo, quanto nelle persone: “Ci sono tanti democratici che vi militano e che devono tornare a vivere la vita del Pd. Bisogna aprire un dialogo con loro e vedere cosa può nascere”. Il messaggio di Argento è chiaro, fare rientrare chi nel Pd è dovuto andare via per incomprensioni con la dirigenza e cercare se tra loro c’è qualche personalità che possa fare al caso del Pd. Il pensiero del rappresentante renziano è soprattutto a La Porta, Gargaglione, Dipietro. E proprio “Patto per Enna” ieri sera aveva in programma un incontro, l’ennesimo, per aggiungere un altro tassello verso la scelta del proprio candidato e le voci di corridoio dicono di diverse ambizioni sia interne agli otto consiglieri comunali che esterne tra quei simpatizzanti che non disdegnerebbero la candidatura a sindaco. Un “crocevia” non semplice neanche per il movimento civico che una scelta dovrà pur farla e il tempo non è poi così lontano.