Enna, e quindi il PD è diverso dal PDC?

briganteEvidentemente sì, il partito Democratico, quello di Matteo Renzi o di Raciti, per capirci, non lo sapevamo ma è un partito diverso dal Partito di Crisafulli, dal PDC. Infatti mentre il PD, che ha uno statuto ben circostanziato, che piaccia o no, si assoggetta alla regola che in occasione di una tornata elettorale alla quale non partecipa, per motivi diversi, un uscente di partito, organizza un turno di votazioni primarie tese a selezionare il candidato più simpatico all’elettorato o, per lo meno, ad una base sociale che sostiene di essere l’elettorato.
Il PDC invece no, ad Enna il Sindaco uscente Garofalo, come fu per il precedente Agnello, anch’esso del PD, non si ricandida, per motivi complessi e vari ed ufficialmente perché in odore di rinvio a giudizio. Il partito però, invece di correre alle primarie si infila in un “cul de sac” con un candidato alle primarie non fissate, Lorenzo Colaleo, una serie di candidati fantasma come l’Avvocato Mastrojanni, che smentisce in pubblico ma fa l’occhiolino ai più vicini, l’ingegnere Arena, Tiziana, segretario cittadino, che non solo smentisce ma sostiene di esser stata vittima di un tiro mancino, il vicesindaco Cappa, che superpopolare, incarnerebbe l’unico tratto di unione tra Garofalo e Crisafulli, ma nessuno di questi ufficialmente candidato.
Il segretario provinciale, vero leaderone, calma tutti, getta acqua sul fuoco, e, chiarisce che il candidato o i candidati, li farà lui, che non è detto che le primarie si faranno e che se si faranno potranno anche esserne disattesi i risultati, soprattutto se a lui non piace il vincitore o la vincitrice.
Un bel quadro quindi, una visione regolamentare e democratica degna di Pippinu Stalin!
Ma se volessimo pensare un po’ di più a quanto sta accadendo a Enna/Castroforte, a che conclusione giungeremmo?
MIRELLONE1L’unica possibile verità è che il Crisafulli sia ne bel mezzo del guado, non più titolato, non più candidabile a qualsivoglia carica parlamentare, manco se dovesse emigrare nella vicina Cirenaica, oggi la Segreteria di partito gli sta strettina e non solo per le abbondanti taglie che usa. La sindacatura potrebbe essere appetita soprattutto laddove la imminente riforma delle ex province dovesse sancire che il presidente del Consorzio, luogo di immensi interessi e non più ente leggero, verrebbe “eletto” tra i sindaci dei comuni dello stesso consorzio. Con lui sindaco del capoluogo chi altri potrebbe impossessarsi dello scranno provinciale? E seduti lì, il Crisafulli, diverrebbe arbitro di grandi cose come acqua, rifiuti, strade, scuole, energia, pianificazione, ambiente, forse formazione!
Allora perché non rompere subito gli indugi?
Per due ordini di motivi, il primo politico, perché il partito a cui dice di aderire gli tirerebbe l’ennesima scupittata facendone fuori il nome come “incandidabile”, avremmo persino PIF ad Enna!
Il secondo, di fine visione, perché la riforma non è compiuta e sarebbe una beffa se, fattosi sindaco come Napoleone imperatore, dovesse poi sopportare l’elezione di un altro, anche se uomo “suo” a Presidente del Consorzio.
Quindi, cari cittadini di Castroforte, scusate di Enna, pronti, il Vostro sindaco sarà il Mirellone, a lui dovrete dare la chiave del nuovo piano regolatore, a lui la scelta di cosa fare del centro storico quasi perso, a lui la libertà di comporre giunte fantasmagoriche e, chissà, a lui le leve di comando di… tutto.
Gli ennesi, semplicemente sudditi del Califfato di Mirellolandia, intorno, le forze speciali di tutti i nemici, da Matteo a Rosario, pronti a lanciare le peggio armi contro questa landa derelitta.

Auguri!!!

Antonino Testalonga