Caseificio di Nicosia immetteva rifiuti liquidi nell’ambiente, denunciato legale rappresentante

Nicosia caseificio rifiuti liquidiNicosia – Il legale rappresentante di una nota azienda zootecnica, S.F di anni 45, ubicata in località “Romano – Valpetroso” del comune di Nicosia, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria con l’accusa di immissione illecita di rifiuti liquidi nell’ambiente, con contestuale sequestro di alcune strutture ritenute responsabili delle fonti di inquinamento contestate, oltre all’irrogazione di sanzioni amministrative per un totale di circa € 12.000.
Questo è il risultato dei controlli a campione periodicamente disposti per la sicurezza agroalimentare direttamente dal comandante provinciale del Corpo Forestale della Regione siciliana, Antonio Viavattene, e brillantemente condotte dal Nucleo Operativo Provinciale dell’Ispettorato Ripartimentale di Enna.
L’accertamento operato presso il caseificio della predetta azienda non aveva rilevato nessuna anomalia incrociando i dati di produzione del latte con quelli di vendita dei prodotti derivati, né per quanto concerne gli aspetti sanitari, essendo lo stabilimento provvisto delle autorizzazioni di rito. Si era constatata pure un’adeguata condizione igienica dei locali destinati alla produzione e alla vendita dei prodotti caseari, così come un idoneo smaltimento dei reflui di produzione dei latticini mediante rete fognaria ispezionabile.
Tuttavia, gli uomini del Corpo Forestale avevano rilevato che dalla concimaia, di cui è dotato l’intero complesso zootecnico-produttivo e nella quale confluiscono le deiezioni animali tramite nastri trasportatori, sebbene apparentemente impermeabilizzata, fuoriuscivano liquidi attraverso una breccia volutamente praticata sul muro perimetrale (v. foto).
Gli investigatori del Corpo Forestale, coadiuvati da tecnici dell’A.R.P.A. di Enna e da Ufficiali sanitari dell’A.S.P. di Enna, hanno effettuato campionamenti nelle acque superficiali di due rivoli localizzati a valle dell’allevamento, dall’analisi dei quali sono state rilevate concentrazioni di carico organico, fosforo e azoto ammoniacale, che superano abbondantemente i limiti previsti dalla normativa ambientale (DLgs n. 152/2006).
Conseguentemente, proprio il giorno in cui l’Aula del Senato ha approvato il disegno di legge sugli «ecoreati», il 4 marzo scorso all’esito delle analisi effettuate dall’ARPA, il Corpo Forestale ha proceduto nel contestare gli illeciti penali e amministrativi.
“L’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Enna – ha affermato il Dott. Viavattene – è pienamente impegnato nell’attività di coordinamento info-investigativa e operativa per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti agroalimentari e per il contrasto ai reati ambientali. Questa indagine, se da un lato può rassicurare i cittadini che sui prodotti caseari di quest’azienda non sono emerse truffe o contraffazioni e gli stessi sono risultati genuini e sicuri per l’igiene nella produzione e per l’affidabilità delle indicazioni su origine, requisiti e qualità, dall’altro ha dimostrato come alcuni produttori a volte antepongano il profitto alla tutela ambientale e al rispetto delle norme”.