Valguarnera. Giovane donna di origine rumena picchiata sia dal marito che dalla suocera, anche davanti la figlioletta

maltrattamenti minoriValguarnera. Avrebbe maltrattato la moglie da parecchi mesi, picchiandola per futili motivi e per altro, davanti la figlioletta di 6 anni. Non bastando quelli del marito, successivamente si sarebbe aggiunta pure la suocera. Un inferno durato parecchi mesi per una giovane donna di origine rumena, dal quale non sapeva più come uscirne, rivolgendosi successivamente ai carabinieri. Secondo quanto raccontato ai militari dell’Arma, avrebbe cercato giornalmente e in tutti i modi di ricucire il rapporto con i congiunti che vivevano sotto lo stesso tetto, ma la situazione col passare del tempo invece degenerava sempre più, bastava infatti una scintilla per scatenarsi l’inferno. Lo cosa più scottante per lei era che a quell’inferno assisteva molto frequentemente la figlioletta che scoppiava a piangere. Ma purtroppo- ha raccontato ai carabinieri- non riusciva a trovare un modo per raggiungere in seno a quel nucleo familiare un’intesa, un po’ di pace. E dopo aver esperito ogni tentativo, ha deciso di rivolgersi proprio ai carabinieri del luogo che hanno denunciato all’autorità giudiziaria madre e figlio. Pare che all’origine del fatto ci fosse da parte di qualcuno del nucleo familiare una storia sentimentale fuori dalle mura domestiche. Una storia mal tollerata e di cui i carabinieri che hanno esperito le indagini, non hanno voluto dare alcun dettaglio. La giovane coppia, lei 23 anni e lui 25, così come la suocera di 50 anni, sono di origine rumena e vivono a Valguarnera dal 2009. La ragazza sino a pochi giorni fa ha lavorato come badante presso una coppia di anziani, il marito invece come operaio presso una azienda del luogo. Un tormento dunque durato parecchio tempo e senza via d’uscita. L’unica via che ha ritenuto opportuno di percorrere è stata appunto quella di rivolgersi ai carabinieri del luogo presentando formale denuncia nei confronti del marito e della suocera, per percosse e maltrattamenti. I militari dell’Arma comandati dal luogotenente Nicola Lo Moro, sotto l’attenta regia del comandante della Compagnia di Piazza Armerina Rosario Scotto Di Carlo, hanno effettuato le indagini di rito e raccolto parecchi elementi testimoniali, presentando un dettagliato rapporto all’autorità giudiziaria. La giovane donna e la bambina, invece, al fine di sottrarle ad eventuali azioni di ritorsione, su disposizione dell’autorità giudiziaria, sentito il parere dell’assistente sociale del Comune, sono state mandate in una casa protetta, fuori provincia.

Rino Caltagirone