Calascibetta e il “caro acqua”. Bruno di Assoconsumatori: “Non conosco sindaci dell’Ennese a difesa dei cittadini”

caro acquaCalascibetta. La polemica sul “caro acqua” finisce in Consiglio comunale. Le “partite pregresse”, richieste agli utenti della provincia di Enna dall’ente gestore del servizio idrico AcquaEnna, hanno indotto la maggioranza consiliare, ovvero “Calascibettattiva” e “Gruppo Misto”, a chiedere al presidente del consiglio Maria Rita Speciale la convocazione del Consesso civico aperto al pubblico. Una problematica per la quale è stata chiesta la presenza congiunta del presidente e dell’avvocato dell’Assoconsumatori, rispettivamente Pippo Bruno e Ilaria De Simone. Assente il presidente dell’Ato idrico Stefano Guccione. Oltre tre ore di confronto tra l’Amministrazione, i rappresentanti dell’Assoconsumatori e i consiglieri comunali. La discussione è entrata subito nel vivo con l’intervento del consigliere Salvatore Rosso: “Il sindaco deve avere il coraggio di contestare AcquaEnna, chiedere la revisione dei bilanci”. In precedenza il primo cittadino Carmelo Cucci aveva spiegato che l’amministrazione si era interessata a convocare riunioni con altri sindaci e con il prefetto di Enna, aggiungendo: “Le “partite pregresse” sono state imposte dall”alto. Si tratta di una scelta politica a livello nazionale. Di fronte ad una decisione che giunge da Roma, non posso dire ai cittadini di non pagare”. Tra i consiglieri avversi all’Amministrazione si è registrato l’intervento di Giuseppe Lo Vetri (Calascibettattiva): “AcquaEnna non può sentirsi padrona assoluta, fare tutto quello che vuole. Occorre intervenire, non si può abbassare il capo, supinamente, a questa gente”. Gabriella Capizzi e Giuseppe Vanadia (Gruppo Misto), hanno aggiunto: “Il sindaco deve esser più presente, deve stare dalla parte dei cittadini”. Immediata la replica del vice sindaco Salvatore Catalano: “Sono state diverse le riunioni inerenti la problematica alle quali abbiamo partecipato, alcune sono state promosse dalla stessa Amministrazione comunale. L’incontro di oggi non può trasformarsi in un attacco contro il governo cittadino. La battaglia bisogna farla insieme, tutti siamo concordi nel dire che la partite pregresse sono un balzello per i cittadini”. L’intervento che ha suscitato persino il plauso degli xibetani presenti è stato quello del presidente di Assoconsumatori, Pippo Bruno, che ha sviscerato numeri e articoli di legge. Il suo è stato un discorso fuori dagli schemi tradizionali della dialettica politica. Bruno ha esordito dicendo: “Non esiste un sindaco in questa provincia che difende i cittadini. La battaglia si può vincere, occorre però un’azione unitaria dei sindaci”, aggiungendo: “Sborsare 25 euro per il deposito cauzionale è illegittimo. I cittadini l’hanno già pagato molti anni fa, quando hanno stipulato il loro primo contratto. Dove sono finiti questi soldi? Subentrato il nuovo gestore idrico, i soldi del deposito cauzionale sarebbero dovuti transitare nelle casse di AcquaEnna. Se così non fosse occorre chiederci chi ha preso questi soldi. Ci troviamo forse di fronte ad un caso di distrazione di somme? In ogni caso non tocca ai cittadini pagare una seconda volta il deposito cauzionale. Noi, come Assoconsumatori, abbiamo fatto una denuncia alla Procura della Repubblica di Enna”. E sulle “partite pregresse”, Bruno ha spiegato: “Non possono essere gli uetnti a pagare il mancato ricavo derivante tra quanto previsto nel piano d’ambito e quanto realmente necessario per assicurare la copertura del servizio. Paghino gli enti locali”. Infine la stoccata ad AcquaEnna. “Minaccia di chiudere i contatori dell’acqua agli utenti che non vogliono pagare il deposito cauzionale e a quelle famiglie che sono in ritardo con le bollette- ha detto il presidente di Assoconsumatori- e poi si scopre che il gestore del servizio dell’acqua deve ancora versare all’Ato Idrico il canone di gestione degli ultimi tre anni, circa due milioni di euro. Per questa inadempienza- ha concluso Pippo Bruno- ci sarebbero tutti i presupposti per rescindere il contratto, secondo anche gli articoli 19 e 38 della convenzione”. A confermare quanto detto da Bruno anche l’avvocato di Assoconsumatori Ilaria De Simone. A rescindere il contratto dovrebbe però essere l’Ato idrico, di cui fanno parte tutti i comuni dell’Ennese. Ma i sindaci avranno il coraggio di voltare le spalle alla società che gestisce la distribuzione del prezioso liquido blu? Intanto dalla vicina Enna giunge notizia che è stata fissata per il prossimo 18 maggio l’udienza nella quale il Giudice di Pace del tribunale di Enna istruirà la pratica relativa alle “partite pregresse”. Un’azione promossa da Massimo Greco in qualità di utente.

Francesco Librizzi