Il Fatto Quotidiano: Crisafulli da impresentabile a “eroe”del Pd

VENNE CACCIATO DAI GARANTI DEL PARTITO, I RENZIANI OGGI GLI CHIEDONO DI CANDIDARSI A ENNA: “SOLO TU PUOI VINCERE”

crocetta crisafulliAlla vigilia delle elezioni del 2013, la commissione di garanzia presieduta da Luigi Berlinguer lo bollò come “impresentabile”: rinviato a giudizio per abuso d’ufficio, Vladimiro Crisafulli fu depennato dalla lista dei candidati perché non rispondeva ai requisiti del codice etico del Pd. “Sono stato epurato – protestò furibondo Mirello – questo è giacobinismo puro”. Pochi mesi dopo, dal palco della Leopolda, sotto gli occhi compiaciuti di Matteo Renzi, il regista Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, ricordò i rapporti di Crisafulli con il boss Raffaele Bevilacqua e scagliò il suo anatema: “Cacciatelo a calci nel sedere”.

Oggi l’ex incandidabile di Enna è pronto a prendersi una clamorosa rivincita: il Pd siciliano è tornato a corteggiarlo perché accetti di candidarsi a di sindaco nella cittadina che da sempre è considerata il suo fortino elettorale.
Crisafulli verso la riabilitazione definitiva da parte del nuovo corso del partito?
Certo è che dopo aver annunciato barricate (“Mai Crisafulli candidato sindaco”, ha urlato nei giorni scorsi il renziano Angelo Argento), nelle ultime ore anche i Renzi boys dell’isola avrebbero manifestato la disponibilità a dimenticare subito il passato e ad accogliere a braccia aperte il figliol prodigo di Enna: l’unico capace di consegnare senza rischi, alle amministrative previste per maggio, la poltrona di primo cittadino al “partito pigliatutto” che Davide Faraone, pupillo del premier Matteo Renzi, ha in mente per la Sicilia.

PER CONVINCERE Mirello, infatti, mercoledì sera il segretario regionale Fausto Raciti si è fatto accompagnare dal presidente del Pd siciliano Marco Zambuto, ex Udc, ma soprattutto renziano di ferro: giunti a Enna, i due dirigenti hanno partecipato a una riunione serale e hanno ufficialmente chiesto a Crisafulli di mettere a disposizione del partito la propria candidatura.
E lui? Magnanimo ma prudente, il “papà grande” (così lo chiamano i suoi devoti, e in tanti anni ne ha seminati parecchi) ha giocato a fare il prezioso, manifestando tutta la sua perplessità riguardo ad un impegno diretto: “Ho altre idee – ha detto il politico che nel curriculum scolastico vanta il diploma di terza media – voglio aprire la facoltà di medicina a Enna”.

Ma Raciti e Zambuto hanno insistito: se non vorrà esporsi in prima persona, Crisafulli indichi almeno una candidatura in grado di accontentare tutti. Lui, a questo punto, ha chiesto tempo “per valutare la situazione”. E mentre il Pd siciliano attende il via libera del Nazareno, Mirello si gode il suo trionfo. A riunione chiusa, lo stesso Raciti ha raccomandato di non stressarlo troppo: “Gli dobbiamo lasciare il tempo per fare le giuste valutazioni”. E poi ha chiarito: “Se opposizioni ci saranno dovranno essere solo sul piano politico, perché su altri piani non potranno essere accettate”.

NESSUN VETO di natura etica, insomma. L’epurazione di Berlinguer e il proclama di Pif sembrano appartenere al passato. Cacciato fuori dalla porta, Crisafulli oggi è pronto a rientrare a pieno titolo dalla finestra: prima si è fatto eleggere coordinatore del Pd ennese, ora si diverte a tenere sulle corde quegli stessi big del partito che appena tre anni fa lo avevano relegato tra gli impresentabili, dopo l’indagine per concorso esterno scaturita dall’incontro immortalato a Pergusa nel dicembre 2001 con l’avvocato Raffaele Bevilacqua, poi indicato come un boss. L’inchiesta per mafia si concluse con un nulla di fatto, così come il rinvio a giudizio del settembre 2010 con l’accusa di aver ottenuto la pavimentazione di una strada comunale che portava alla sua villa a spese della provincia di Enna: il processo per abuso d’ufficio è stato prescritto nel gennaio del 2014.

Oggi il “Cuffaro rosso” di Enna, l’uomo che per il suo bottino di voti è paragonato a Totò Vasa Vasa, mette ancora una volta sotto scacco i capi del partito che fu di Pio La Torre. Compresi i renziani che, dopo averlo disprezzato, sono pronti a riprenderselo con tante scuse: del resto, a Renzi e Faraone interessa vincere, e Mirello su questo non ha dubbi. A Enna, ha sempre detto, “vinco sempre io: col proporzionale, col maggioritario e forse pure col sorteggio”.

di Sandra Rizza per “Il Fatto Quotidiano”
Crisafulli il Fatto Quotidiano