San Giuseppe. Festa grande a Leonforte

Leonforte tavolate san giuseppe 2015 (8)Leonforte. Il 18 marzo è festa grande al paese: è la vigilia del copatrono. E’ la sera dell’ “artara”, un momento di ritrovo per turisti e leonfortesi. San Giuseppe è santo amato da chi chiede e da chi ringrazia per quanto ricevuto e a Leonforte la grazia si condivide, come il pane benedetto, come il mangiare e come il vino. Si “sparti” il pane e chi sa cosa vuol dire non ringrazia, ma augura cose buone e prima di ringraziare bacia il dono offerto perché è “travagghiatu”, perché è tribolato; impastare il pane è cosa da grandi, lo fanno le mamme col fazzoletto in testa e le maniche alzate, lo impareranno le figlie che ora si limitano a passare l’uovo e la “paparina” . Le “Cuddure” poi sono cosa da “mastre”, tempestate di simboli aggiustati all’uopo, insegnano la Parola e l’agiografia. La Cuddura il 19, finito il pranzo dei santi, si spezza con le mani e passando di mano in mano pare diventare particola. Così hanno fatto anche a scuola. Alla Vaccalluzzo mamme, maestre e bambini hanno imparato come è fatto il cibo attraverso la tavolata e poi hanno mangiato i dolci e le frittelle con i nuovi amici di Assoro, mimando l’ultima cena e ripetendo la “raziunedda”. Alla Pro loco quest’anno la tavolata è stata imbandita di tredici Cuddure e di rametti e di “Spere” e di bastoni di san Giuseppe, corredati di foglietto illustrativo perché si sappia che il topo è di san Zaccaria e la rete di san Niria e la collana della Maddalena: regina e mai più peccatrice. Speriamo che il santo abbia apprezzato e sia passato sopra alla puntuale disorganizzazione: strade intasate per il traffico e i cantieri, che crivellano di fossi le nostre mulattiere e decorano di arancione i monumenti e le vie, principali e secondarie; i segnali luminosi, obbligatori nei cantieri stradali durante le ore notturne, non li abbiamo messi apposta per non confondere il turista distratto, avrebbe potuto crederci un posto civile. Pazienza sarà per la prossima volta, intanto speriamo che san Giuseppe contento per la promozione ci grazi, regalandoci un paese un tantino migliore.

Gabriella Grasso