Troina, con il regolamento dei chioschi è possibile che un pezzo di piazza, che è un bene comune, possa diventare un bene privato

Troina. Il Consiglio comunale ha approvato il regolamento dei chioschi. I chioschi esistenti, tutti e tre adibiti a bar, sono quelli già installati nella villetta di via Nazionale, sulla via San Pietro vicino all’ingresso dell’ex convento Sant’Agostino e in via Aldo Moro vicino all’Iiss Ettore Majorana. A questi chioschi bisogna aggiungere quelle due costruzioni, assimilabili alla tipologia del chiosco, in piazza Lazio, dove c’è il mercatino rionale, adibite alla vendita di formaggi e di frutta e verdura. Con il regolamento approvato dal consiglio comunale se ne prevede l’installazione di altri sette in diversi posti: piazza Falcone e Borsellino, cimitero, via Umberto in prossimità dello Stretto di San Giorgio, nella villetta all’incrocio tra via Metastasio e corso Campania, viale Vittorio Veneto sotto il rifornimento, nella villetta dove c’è la statua di padre Pio nel quartiere San Michele e piazza Antonio Gramsci. Con tutti questi chioschi (bar, laboratori gastronomici, vendita di fiori, edicole, e vendita di frutta e verdura), Troina si merita l’appellativo di “paese dei chioschi”.
Troina-piazza Falcone e Borsellino
Il chiosco è un elemento di arredo urbano che entra a pieno titolo negli strumenti di programmazione urbanistica commerciale. Le attività commerciali che si svolgono all’interno dei chioschi sono attività commerciali su aree pubbliche per le quali ci sono delle specifiche leggi che le regolano. L’area su cui edificare questi chioschi, che è pubblica, è concessa in diritto di superficie per un periodo non superiore 30 anni. Alla scadenza, la concessione del suolo pubblico in diritto di superficie è rinnovabile per un altro periodo non superiore 30 anni. Del resto, si sa che una piazza è un suolo pubblico per definizione, un bene comune per usare uno slogan in voga fino a qualche anno fa. Il regolamento prevede però che chi ha ottenuto la concessione di un pezzo della piazza Falcone e Borsellino o della piazza Antonio Gramsci possa riscattarla diventandone proprietario. Un pezzo di bene comune, che può essere una piazza o una villetta, diventa così un bene privato. Che questo avvenga in un comune governato dal Pd e da una formazione minoritaria di sinistra radicale, che hanno vinto le elezioni comunali del 2013 con lo slogan “Troina, bene comune”, fa pensare. Il procedimento per l’installazione del chiosco si distingue in due fasi. Nella prima fase si presenta la domanda per ottenere la concessione del suolo pubblico e la richiesta dei pareri preliminari ai vari uffici. Ottenuta la concessione del suolo pubblico, si passa alla seconda fase nella quale si chiede la concessione edilizia per installare il chiosco.

Silvano Privitera