Piazza Armerina: dibattito sulle emergenze ambientali dal MUOS passando per i segreti di Pasquasia

Piazza Armerina pasquasia MUOSPiazza Armerina. In un clima di grande attenzione e di cordiale accoglienza verso gli ospiti, i cittadini piazzesi, in gran parte donne, nel pomeriggio di mercoledì 1 aprile 2015, hanno accolto le mamme No MUOS di Niscemi, gli esponenti regionali di Legambiente e dell’associazione ennese Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute, rappresentata dal suo presidente Tonino Palma. Ha aperto i lavori il direttore dell’Istituto Superiore delle Scienze Religiose, don Pasqualino Bellanti, che in un ampio e articolato intervento ha ricordato come la difesa del creato appartenga all’intera umanità. L’avvocato Nicola Giudice di Legambiente ha illustrato la grande vittoria del team dei legali no MUOS circa la sentenza del TAR di Sicilia in merito all’impianto delle parabole del MUOS all’interno della sughereta di Niscemi. Concetta Gualato, esponente delle mamme NO MUOS niscemesi, ha rievocato la stagione dei blocchi attuata da mamme e attivisti NO MUOS a partire dal 2013 per bloccare i lavori all’interno della base dei Marines; ha esortato i presenti a partecipare alla grande manifestazione popolare del prossimo quattro aprile nella sughereta di Niscemi. Grande e articolato l’intervento di Tonino Palma che ha ripercorso le tappe dell’incredibile vicenda della miniera di Pasquasia chiusa d’imperio nel momento del suo massimo utilizzo per questioni poco chiare e su cui già sono state aperte numerose inchieste giudiziarie. Paola Donatella Di Vita, presidente del Circolo di Piazzambiente, ha intervistato in video conferenza Alessandro Giugno, presidente di Legambiente di Caltanissetta, in merito ai diboscamenti nei territori ennesi e nisseni a favore dell’impianto di Biomasse della Valle del Dittaino, diboscamento reso possibile da un accordo tra privati e Regione Sicilia del 2001, reiterato nel 2007 senza alcuna concertazione con le popolazioni locali e senza alcun controllo da parte delle istituzioni. Grande sconcerto tra i presenti hanno suscitato gli argomenti illustrati con dovizia di particolari e conoscenze approfondite da parte dei relatori: il pubblico presente ha rimarcato più volte l’assenza e l’indifferenza dei partiti e delle istituzioni che dovrebbero difendere salute e sovranità delle popolazioni governate. Unica voce presente riconducibile a uno schieramento politico è stata quella del Movimento Cinque Stelle di Piazza Armerina rappresentato da Katty Tripi, anche attivista NO MUOS. Il bisogno di discutere e di fare rete è stato ripetutamente invocato dalle associazioni presenti che si rivedranno dopo Pasqua per concordare una piattaforma comune di interventi e di comunicazione rivolta all’opinione pubblica dei territori delle due province. Il comitato NO MUOS NO War di Piazza Armerina, infine, ha rivolto l’appello alla condivisione dei motivi sottesi alla manifestazione del 4 aprile rendendo noto che anche il comune di Piazza Armerina, come tanti altri sparsi nel territorio siciliano, renderà possibile usufruire del mezzo pubblico gratuito che partirà da piazza Sen. Marescalchi attorno alle 13 e 30 di sabato 4 aprile con destinazione Contrada Ulmo a Niscemi.

Nota dei legali del coordinamento dei comitati NO MUOS:
“Il sequestro del MUOS richiesto dalla Procura e disposto dal GIP di Caltagirone, dà atto di quanto stabilito dal TAR di Palermo il 13 febbraio scorso, e cioè che si tratta di un’installazione priva di autorizzazioni e pertanto illegittima ed abusiva. Ma nonostante la sentenza, nei giorni successivi, la US Navy ha proseguito i lavori e utilizzato le parabole. L’associazione antimafie Rita Atria, che aveva già presentato in passato due denunce penali presso la Procura di Caltagirone per abusivismo e mancanza di autorizzazioni, all’indomani della sentenza del TAR ha depositato anche un’istanza di sequestro, che oggi finalmente vediamo realizzato attraverso l’apposizione dei sigilli. Tutta la vicenda del MUOS, sin dal suo inizio, è stata caratterizzata dall’arroganza e dalla prepotenza del governo degli Stati Uniti, supportato da quello italiano. Infatti, il rigetto delle richieste di sospensiva avanzate dal Ministero della Difesa da parte del TAR di Palermo nel luglio del 2013, avrebbe dovuto cautelarmente imporre alla US Navy di fermare i lavori nell’attesa che si definissero i procedimenti pendenti. Invece gli statunitensi hanno accelerato i lavori per completarli e porci davanti un fatto compiuto dal quale pensavano non si potesse più tornare indietro. Ma si sbagliavano, e il sequestro di oggi è l’ennesimo segnale che quell’installazione non può e non deve entrare in funzione. Avverso la sentenza del TAR il Ministero della Difesa italiano ha presentato appello, la cui udienza per la richiesta di sospensiva si terrà il prossimo 15 aprile presso il CGA di Palermo. Come legali del coordinamento dei comitati proseguiremo nella battaglia giudiziaria fino alla fine, a fianco di tutti gli attivisti e i comitati NO MUOS, per difendere il diritto di tutti a vivere in un posto libero da inquinamento, devastazione e guerre”.