Troina. Rinviata a data da destinarsi l’adozione del Prg

troina vedutaTroina. Rinviata a data da destinarsi l’adozione del Prg. L’ha deciso il consiglio comunale “per consentire una condivisione diffusa ed una riflessione più ampia da parte della cittadinanza”. E’ questa la motivazione del rinvio che leggiamo in una nota diffusa dal Comune di Troina subito dopo che il consiglio comunale ha ascoltato la relazione sul Prg del prof Paolo La Greca e dei suoi collaboratori, che hanno redatto il nuovo Prg. Nel comunicato del Comune si precisa che non saranno lunghi i tempi di questa riflessione, tenuto conto che del nuovo Prg se ne parla dal 1999, cioè da quando fu dato l’incarico al prof La Greca di rivedere il vecchio Prg che il consiglio comunale aveva adottato nel 1985 e l’assessorato regionale territorio ed ambiente approvò nel 1988. Una questione sulla quale riflettere è l’enorme espansione urbana che ha avuto Troina da quando fu approvato il vecchio Prg del 1988 ad oggi. Nel 2015 Troina si ritrova con un patrimonio edilizio in grado di accogliere 22.000 abitanti a fronte di una popolazione residente di 9442 abitanti. Parlare di un vero e proprio spreco edilizio non è affatto un’esagerazione. L’aspetto più appariscente di questa espansione urbana è l’urbanizzazione della campagna troinese. Di questo argomento si occupa Francesco Martinico nel suo saggio comparso sul Quaderno n. 53 del 2009 dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. Il saggio di che ha per titolo “Diffusione urbana: una minaccia per il paesaggio”. Nel saggio si parla di campagna urbanizzata nella zona interna della Sicilia in cui ricade Troina. E di Troina se ne parla diffusamente perché qui a Troina, nonostante la sua condizione di marginalità economica, l’urbanizzazione delle campagne, che è la manifestazione più vistosa della diffusione urbana, ha assunto dimensioni rilevanti. Questo modello di diffusione urbana causa pesanti effetti sul paesaggio e sull’ambiente. Una delle cause che ha provocato l’espansione urbana di Troina, lo “sprawl”, di cui l’urbanizzazione delle campagne è l’aspetto più rilevante, è la convenzione molto radicata e diffusa che l’attività edilizia sia il modo più sicuro di investire i risparmi. Un ruolo non trascurabile ha avuto anche il vecchio Prg che non è andato oltre la definizione di banali regole quantitative, come la distanza dal confine o l’altezza massima, e attraverso una serie di bizantinismi e di artifici, come ad esempio le deroghe relative ai piani interrati, ha consentito in zone agricole la realizzazione di cubature da insediamenti residenziali in assenza di vere e proprie lottizzazioni.

Silvano Privitera