Ritratti di partigiani ennesi

Ritratti partigiani ennesi“Ritratti di partigiani ennesi”: questo è il titolo del documentario presentato dagli studenti delle quinte classi del Liceo delle Scienze Umane “Napoleone Colajanni”, diretto dal prof. Angelo Moceri. L’istituto ha aderito all’iniziativa dell’Anpi, che ha promosso il progetto dal titolo “Celebriamo il settantesimo anniversario della Liberazione”. Il progetto, la cui referente è la prof. Rosalba Cantalupo, “si è avvalso del metodo della ricerca critica ed ha visto coinvolti gli alunni in attività di confronto con testimonianze dirette”. Sono stati raccolti, infatti, interviste di parenti dei partigiani Pietro Spedale di Calascibetta, Giacomo Lisacchi di Villapriolo e Salvatore Calcara di Enna, da cui è stato tratto il video contenente le spontanee impressioni degli stessi alunni. A presiedere l’incontro, molto emozionante, nella sala professori affollatissima di studenti (l’aula magna è inagibile) è stata Letizia Colajanni, nipote di Napoleone Colajanni, lo statista che grande lustro ha dato alla città di Enna. Presenti il presidente provinciale e il dirigente dell’Anpi, Salvatore Balistreri e Arturo Giunta, e il fratello, la figlia e il nipote dei tre partigiani. Il preside Moceri, nel salutare gli ospiti, ha sottolineato che “la scuola non è chiamata solo a fare attività ordinaria di istruzione, ma è chiamata soprattutto a formare cittadini e coscienze civiche”. “Quindi quale migliore occasione –ha detto- questo tipo di lavoro realizzato dai ragazzi nella ricorrenza del 70° anniversario della Liberazione per partire da un dato storico, da una conoscenza diretta, dai personaggi, dai testimoni che hanno vissuto o possono essere portatori di ricordi di una certa epoca e farli rivivere. Questo è un momento di crescita culturale e di educazione civica e storica vera”. Interessante l’intervento della prof. Colajanni che ha fatto un excursus sulla lotta di Liberazione. “La lettera di qualche anno fa dell’Anpi –ha affermato- che portava come motto “La memoria batte nel cuore del futuro” è una frase bellissima perché vuol dire che non va dimenticato nulla di ciò che è stato perché ha influenza sul nostro presente ed è la base per costruire il nostro futuro”.
Ritratti di partigiani ennesi
Poi, citando un saggio di Gramsci che diceva: “Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”, ha messo in guardia gli studenti dall’indifferenza. “Attenzione, con il comportamento di tanti politici e la corruzione dilagante forse potreste subire la tentazione di disinteressarvi di tutto. Questo sarebbe un atteggiamento sbagliato. Dobbiamo essere partigiani della democrazia, della pace e della solidarietà contro il razzismo e non dobbiamo pensare che il nostro intervento sia privo di significato perché ognuno di noi ha il suo posto nella vita”. E’ stato proiettato poi il documentario con le testimonianze del fratello di Pietro Spedale, 24 anni, fucilato dai tedeschi a Barbania in provincia di Torino; del nipote di Giacomo Lisacchi, 25 anni, che ha raccontato come nella notte dell’8 e il 9 settembre 1943 lo zio a Rovereto nel tentativo di cercare una via di fuga dai tedeschi, incontrando un forte nucleo di tedeschi armati di parabellum, invece di arrendersi, preferì morire piuttosto che cedere le armi; della figlia di Salvatore Calcara, che ha ricordato come il padre da giovane alpino passò poi alla Resistenza. Come musica di sottofondo, inevitabilmente, canti partigiani, in chiusura solo “Bella ciao” e, a tempo, il rumore del battito di mani dei presenti.

Il video sarà proiettato domani al caffè Al Kenisa


GLS