Sindacati inquilini “snobbati” dal Comune di Enna

sindacato inquiliniChiesto per l’ennesima volta, al Comune di Enna, (dai Sindacati inquilini e assegnatari di CGIL, CISL e UIL) l’incontro per discutere delle risorse finanziarie, stanziate dalla Regione Sicilia per la morosità incolpevole, in base al recentissimo Decreto, che assegna ai Comuni in favore degli inquilini morosi incolpevoli, le somme per far fronte al gravissimo disagio di molte famiglie che non possono pagare l’affitto.
Oltre a questo Fondo, che è stato istituito recentemente e grazie all’azione politica svolta per anni dal Sindacato a livello nazionale, c’è il Fondo di sostegno per l’accesso alle abitazioni in locazione, istituito dalla legge 431 del 1998, che aiuta le famiglie meno abbienti a sostenere il peso dell’affitto che aggiunto a tutte le utenze, raggiunge e supera, a volte il 50% del reddito familiare.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti con decreto del 29 gennaio 2015 pubblicato in GU del 06 marzo 2015, ha assegnato al suddetto Fondo, la somma di 100 milioni di euro per l’anno 2015, giova ricordare che, una quota del 25% è destinato a dare idonea soluzione abitativa alle famiglie con gravi disagi (età, reddito, malattie allo stato terminale, handicap) colpite da sfratti per finita locazione e quindi favorire il passaggio da casa a casa,
La parola, passa, dunque alle Regioni, ai Comuni e agli IACP per rendere operativi queste poche ma importanti risorse finanziarie, al fine di sollevare dal disagio tante famiglie, quindi il Sindacato ha chiesto e continua a chiedere, tavoli tecnici per governare insieme alle Istituzioni, situazioni di disagio , ma soprattutto, sostiene Giovanna D’Alia Segretario Sunia Cgil per coordinare a livello locale, politiche ed interventi atti a risolvere situazioni a forte impatto sociale.
Chiediamo dallo scorso anno un incontro a questa Amministrazione, tuona Angelo Assennato segretario Sicet Cisl , da quando abbiamo depositato il nostro accordo territoriale e stilato il protocollo di intesa finalizzato allo studio e approfondimento del sistema abitativo, all’analisi dei fabbisogni per cercare, insieme , e ognuno per la propria parte, di dare risposte e creare un circolo virtuoso, le cosiddette buone pratiche finalizzate al bene comune.
A quanto pare, ormai è imperante la cultura di certa politica del “ Ci penso Io “, del Sindacato non abbiamo bisogno, quindi della autoreferenzialità sostiene Mario La Rosa, Segretario Uniat Uil, la tendenza di non voler interloquire con i corpi intermedi, con coloro che rappresentano le istanze e i bisogni e che sono il termometro de bisogni della gente comune.
In questo modo, continua Giovanna D’Alia, non si fa altro che produrre risultati modesti e poco incisivi perché è necessario che tutti facciano la loro parte senza pensare di poter esautorare il ruolo delle altre parti sociali, soprattutto del Sindacato che piaccia o non piaccia è un presidio territoriale che registra e cerca di interpretare le istanze e i bisogni quotidiani, con la tutela individuale e collettiva.