Enna. Difficoltà finanziarie per la discarica di Cozzo Vuturo

cozzo vuturo 3Enna. Sulla discarica di Cozzo Vuturo, chiusa da alcuni anni, il silenzio è diventato più consistente, anzi si parla che la nuova società rifiuti vorrebbe addirittura abbandonarla, nonostante ci sia un finanziamento di circa 15 milioni e 126 mila euro di cui 197euro per la sicurezza e 190 mila euro per servizi di ingegneria per la realizzazione di una nuova vasca (la B2) e che la gara di appalto è stata addirittura effettuata con l’assegnazione dei lavori ad un associazione temporanea di imprese. Ma ovviamente tutto questo significa che bisogna aspettare probabilmente un paio d’anni, mentre una soluzione più immediata consentirebbe la utilizzazione della vasca B1 solo che bisogna investire un milione e 180 mila euro per la sua messa in sicurezza attraverso una copertura impermeabile in modo da evitare che il percolato possa andare ad inquinare i terreni sottostanti ed addirittura il lago Nicoletti. La discussione e le decisioni sulla messa in sicurezza della discarica di Cozzo Vuturo dovranno essere presi nella riunione dell’assemblea dei sindaci prevista per mercoledì 29 aprile perché subito dopo potrebbe mettersi in moto la Procura della Repubblica che sta guardando con grande attenzione l’evolversi della situazione. I ritardi sulla messa in sicurezza della vasca B1 della discarica è un problema di soldi e delle quote che ogni comune deve uscire per raggiungere la somma necessaria ad acquistare il telone di copertura. I sindaci nicchiano, dimenticando che con la chiusura di Cozzo Vuturo vanno ad abbancare i rifiuti fuori provincia con costi decisamente superiori, si parla di 50 euro in più a tonnellata, solo che nel momento di stabilire quando deve pagare ogni comune la situazione si complica perché alcuni sindaci dicono a quota sociale, mentre, invece, il pagamento più logico è quello delle tonnellate di rifiuti che ogni comune smaltisce. Qui la situazione si complica perché con la quota sociale Enna dovrebbe pagare 173 mila euro, mentre con i rifiuti effettivamente da abbancare il costo sale a 334 mila euro. La Provincia regionale dovrebbe pagare 118 mila euro con la quota sociale, 173 mila euro con l’entità dei rifiuti da abbancare. Tra l’altro a conti fatti dall’Ufficio Tecnico della Provincia con i rifiuti prodotti 13 comuni andrebbero a pagare di meno (perché fanno anche la raccolta differenziata) mentre 7 comuni andrebbero a pagare di più e sono i comuni più grossi. Su queste due soluzioni i comuni nicchiano da qualche anno, ma intanto continuano a pagare somme esorbitanti per portare i rifiuti nella discariche fuori provincia, ma mercoledì prossimo non ci saranno più ritardi perché una decisione dovrà essere presa immancabilmente.