Enna. Processo “Casa famiglia Quadrifoglio”, chieste pesanti condanne

bambino_maltrattatiEnna. Lunga e articolata arringa quella del Pm Mauro Di Mauro nel processo “Quadrifoglio” per il rappresentante legale della Casa famiglia, accusata di avere distratto per scopi personali i contributi che la casa famiglia aveva ricevuto dalla Stato, dalla Regione Siciliana e dai Comuni, che avevano inviato per essere ospitati bambini indigenti e disabili, pagando delle rette molte sostanziose. Il comune di Troina che si è costituito parte civile aveva versato 67 mila euro in rette mensili. Il blitz operato dagli agenti della squadra mobile nel giugno 2007, dopo intercettazioni ambientali e telefoniche, e le dichiarazioni di qualche dipendente portarono alla luce che bambini e disabili erano oggetto di maltrattamenti, minacce, punizioni corporali, insufficiente alimentazione, utilizzando anche cibi scaduti, condizioni igieniche precarie. Quattro dipendenti sono stati già condannati, avendo chiesto il rito abbreviato. Il Pm, nella sua requisitoria ha chiesto nei confronti del rappresentante legale della Casa famiglia la condanna complessiva e finale di 4 anni di reclusione per malversazione e maltrattamenti, mentre per un dipendente la richiesta di condanna è di due anni e sei mesi di reclusione, per l’assistente della cooperativa, assoluzione in quanto gli elementi a carico dell’imputata risultano contraddittori. Nella prossima udienza, prevista a metà maggio le arringhe degli avvocati difensori e poi la sentenza




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