Gagliano: Testimonianza su guerra mondiale a scuola

Gagliano. La scuola media di Gagliano ha ricordato la seconda guerra mondiale in occasione del settantesimo anniversario della sua fine, e lo ha fatto con un incontro promosso dalle insegnanti dell’istituto, Leana Bisignano e Angela La Ferrera, per far conoscere ai ragazzi il dramma che coinvolse milioni di vite umane, tra cui dei gaglianesi ancora oggi in vita e per questo testimoni oculari di quell’inferno. Di recente, il docente universitario Filippo Stanco ha pubblicato un video sulla memoria di quei fatti, che restituisce alle future generazioni il racconto commosso dei protagonisti gaglianesi della grande guerra. “Mi sembrava un’occasione da non perdere – ha spiegato la professoressa Bisignano – per questo ho organizzato l’incontro, in collaborazione con la collega Angela La Ferrera”.
gagliano Testimonianza su guerra mondiale
Le insegnanti di storia hanno preparato preventivamente i ragazzi all’incontro con gli ex combattenti Giuseppe Raffino e Carmelo Puleio. Molto intenso il loro racconto. Dopo una breve presentazione sulla seconda guerra mondiale, realizzata dagli alunni delle classi terze con proiezione di slide iconogafiche, è stato mostrato il video realizzato da Stanco. È seguito un dibattito con domande degli alunni di tutte le classi e di alcuni insegnanti. Sono state lette le poesie sulla guerra “Alle fronde dei salici” di Quasimodo e “Non gridate più” di Ungaretti, poi, sul video “La guerra di Piero” di De Andrè, i ragazzi hanno cantato. I due ospiti hanno portato agli alunni la propria testimoninaza, diretta e personale. Il signor Raffino ha voluto baciare uno di loro dicendo: “Ne bacio uno ed è come se baciassi tutti”, così come il suo ufficiale aveva fatto con lui alla vigilia della sua parternza. All’incontro erano stati invitati anche i combattenti Giuseppe Catania e Domenico Nicosia Ruggeri, impossibilitati a presenziare per motivi di salute, nonostante il grande desiderio di esserci. Raffino e Puleio indossavano la spilla dei combattenti, una coccardina tricolore a cui sono fortemente legati per senso di patriottismo. Raffino ha parlato della guerra di trincea, mentre Puleio dell’addestramento in paese prima dello scoppio della guerra e delle operazioni dell’aviazione militare. Entrambi hanno raccontato la miseria, la paura, l’amicizia, il desiderio di rivedere i propri cari e lo spirito patriottico, ma anche le atrocità della guerra, la tragedia di dover sparare ad altri ragazzi come loro. Hanno raccontato episodi tristi, come veder morire un compagno o un amico, o dover sparare su persone già morte, anche vittime civili. Infine hanno esortato i giovani allo studio, alla partecipazione politica, ai valori come la famiglia, l’amicizia e l’onestà. Hanno poi ribadito a gran voce: “Veri uomini non si diventa con i soldi o con i titoli, ma con l’onestà e la cultura”.

Valentina La Ferrera