Università popolare di Leonforte: “Quando i cattivi eravamo noi”

emigranti-torino-288670_tnL’Università popolare ha, nell’ambito delle lezioni di storia attualizzata, ospitato una Castrogiovanni di origini leonfortesi, naturalizzata argentina. Il tema della lezione di lunedì era la migrazione in l’Europa e la visita della giovane paranense ha permesso di ripercorrere le ondate migratorie che nei primi del 900 interessarono più di 4000 leonfortesi. “Mio nonno partì che aveva nove anni nel 1904 e mai parlò italiano. Nel silenzio serbava tutto l’astio che la sua terra gli aveva inflitto, ma pur non volendo quando fra espatriati si ricordavano i 24 cannoli della Granfonte le lacrime gli scendevano copiose”. Fin dal suo nascere l’Argentina attuò una politica di incentivo all’immigrazione per incrementare l’agricoltura. I soldi per la navigazione lunga e dall’esito incerto, venivano anticipati dalle compagnie di viaggio e poi detratti dallo stipendio elargito per questa ragione molti leonfortesi preferirono l’Argentina all’America del nord, per raggiungere la quale occorreva procurarsi con ogni mezzo il contante necessario. “I miei nonni giunti in Argentina furono relegati in un posto, detto convento, stipato di migliaia di altri migranti di ogni lingua e origine. L’integrazione fu lenta e difficile, ma sono stati loro a far crescere quella terra e oggi molti di noi hanno voglia di ritrovare le radici paesane”. L’Università popolare non ha mancato di offrire ricordi, aneddoti e dati storici sulla famiglia e sul paese dei primi del secolo scorso e la Pro Loco ha provveduto alla visita dei monumenti e delle vie che avrebbero potuto essere quelle degli avi Castrogiovanni. emigranti-torino-288668_tnMolti dei Castrogiovanni leonfortesi saputa la cosa hanno poi contattato la gradita straniera per offrirle l’abbraccio della locale famiglia. “Voi non sapete come si ama la terra che ti ha dato i natali e Leonforte per me, è la mia terra”. Presi dalle meschinità quotidiane troppo spesso si considerano demodè questi argomenti invece la proloco e l’Università popolare interessandosene costantemente riscoprono il valore del passato nell’attualità spesso perfettamente sovrapponibile al passato stesso. “Grazie per avermi raccontato la mia Leonforte” “grazie a te per avercela resa cara” hanno risposto gli universitari. Lunedì prossimo la lezione si terrà presso la chiesa di San Giuseppe, gioiello sconosciuto ai più. Nell’ambito della conservazione e della scoperta della Leonforte sconosciuta si colloca questa visita così come la lettera inviata a firma Proloco e Università popolare al sindaco e alla sovrintendenza, per la pericolante Porta Palermo. Lagnarsi è inutile agire si deve con un crowdfunding o produzione dal basso ad esempio. “Accampare porta a porta” insomma non per la festa ma per la storia del paese che passa di là.


Gabriella Grasso