Il flop del Sindaco Garofalo. Libero Consorzio Enna, le sei richieste del messinese: tutte bocciate

Enna Paolo_Garofalo.jpgDopo mesi di trattative portate avanti dal Sindaco ennese, Paolo Garofalo, queste le risultanze dei tanti annunci pubblicate nella Gazzetta Ufficiale con le motivazioni del perché la delibere sono state respinte. Erano stati sei i comuni del messinese che avevano fatto richiesta di aderire al Libero Consorzio di Enna, ma tutte e sei le delibere sono state bocciate dal Dipartimento regionale delle Autonomie Locali, in quanto la documentazione non era completa e nel caso di Capizzi, il comune messinese più vicino al territorio della provincia ennese, c’è stato il referendum che ha bocciato la proposta con 1166 voti contrari ed appena 167 voti favorevoli. Nella Gazzetta Ufficiale sono stati pubblicati quei comuni che avevano fatto richiesta di approdare ad un altro libero Consorzio e le motivazioni del perché la delibere sono state respinte. enna tirrenoI comuni del messinese che volevano aderire al Libero Consorzio ennese, almeno sulla carta erano, oltre a Capizzi, Pettineo, Mistretta, Reitano, Castel di Lucio e Santo Stefano di Camastra, mentre Piazza Armerina ha fatto richiesta di aderire al Libero Consorzio di Catania. La delibera del comune di Piazza Armerina è stata ritenuto efficace perché stato fatto il referendum e si sono ottenuti 2426 voti favorevoli al passaggio a Catania e soli 91 contrari. Per quanto riguarda i comuni del messinese Pettineo la richiesta è stata respinta per mancanza di continuità territoriale, per Mistretta il referendum è stato sospeso per ordinanza sindacale, quindi la delibera è inefficace, per Reitano manca sia il referendum che la continuità territoriale, per il comune di Castel di Lucio manca il referendum, mentre per Santo Stefano di Camastra manca non solo il referendum ma anche la continuità territoriale. Sostanzialmente la provincia di Enna verrebbe a perdere il comune di Piazza Armerina, ma non è nelle condizioni di accogliere i comuni del messinese perché o non si è fatto il referendum che era una degli obblighi da parte dei comuni o manca la continuità territoriale che è uno dei punti focali per il passaggio ad altro libero consorzio.