Enna. Serit nelle anticipazioni di somme all’Ato rifiuti per 6mln ha commesso evidenti errori

rifiuti soldi compattatoreEnna. Un’altra pesantissima mazzata si abbatte sui venti comuni ennesi soci dell’Ato Enna Euno. La notizia del pignoramento nei confronti della società d’ambito da parte della Serit per sei milioni di euro non è stata di certo accolta con entusiasmo dai comitati cittadini e dalle associazioni che da oltre un decennio si battono contro una situazione emergenziale che affligge i cittadini dell’intera provincia originata da cause ben note e che hanno portato alla maturazione di un debito derivante da reiterati bilanci deficitari e fallimentari. “Debito – dice il presidente del Centro studi sen. “Antonio Romano”, Mario Orlando – per il quale sono ravvisabili precise inadempienze e responsabilità da parte dei vari Governi regionali nel frattempo succedutisi, degli amministratori e dei commissari straordinari della Società d’Ambito ecc., i quali, per la loro parte, hanno consentito, per anni ed in modo cronico e continuativo, la drammatica emergenza rifiuti che ha determinato nella nostra provincia un enorme debito oggi giunto alle note e drammatiche situazioni di allarme sociale. Tra l’altro – aggiunge Orlando – va anche detto che nella vicenda, la società Serit ha fatto degli errori e spiego perché. Una legge del 2005 – commenta Orlando – vietava al gestore della riscossione di anticipare somme all’ente che emetteva cartelle esecutive, nel nostro caso all’Ato rifiuti. E questo perché c’è un presupposto secondo il quale, ai fini dell’accertamento dell’entrata, il credito deve essere certo, legittimo ed esigibile, dove la certezza, come sostiene la delibera n. 15/2011 della Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo della Toscana, si ha in presenza di un idoneo titolo giuridico in cui esso trova fondamento. Il ruolo emesso dall’Ato Enna Euno, come è specificato nelle migliaia di sentenze emesse dalla Commissione tributaria provinciale, era del tutto illegittimo perché doveva essere redatto dai Comuni, gli unici titolari del diritto come più volte deciso dalla giurisprudenza. Il Comune di Enna, ad esempio, e per esso il Consiglio comunale – prosegue Orlando -, per gli anni dal 2004 al 2010, non ha mai proceduto ad esaminare ed approvare il relativo piano economico in quanto non trasmesso dall’Ato; conseguentemente, non vi è stata alcuna determinazione tariffaria per gli anni medesimi. La società Serit Sicilia avrebbe dovuto accertare la legittimità e la certezza dell’esigibilità del credito iscritto a ruolo, ciò non è stato fatto, per cui ne è derivata la illegittima iscrizione. A seguito di ciò, non può sfuggire come la Serit nelle anticipazioni delle somme all’Ato per sei milioni di euro, abbia commesso evidenti errori di cui chi di dovere debba tenere debito conto”.

Giacomo Liscchi





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