M5S Enna: mortificante storia e campagna elettorale dell’ “autorevole, affidabile e campanilista” candidato sindaco

M5S EnnaEnna. Dai pentastellati ennesi non poteva mancare l’immediata replica alle affermazioni all’ex Presidente della Provincia regionale di Enna ed oggi Presidente della Kore, prof.Cataldo Salerno, a seguito del redazionale pubblicato a sua firma su questo portale, dal titolo Cataldo Salerno: la storia, la geografia e il sindaco di Enna
Mentre il candidato a Sindaco della lista di Patto per Enna, avv.Maurizio Dipietro, sulla vicenda della Facoltà di Medicina in un suo passaggio dichiara “Sorprende che nessuno all’Università Kore abbia notato che quel nome campeggia nel locali dell’ASP associato alla Facoltà di Medina convenzionata con i rumeni, o forse il Presidente della Kore, Cataldo Salerno, è troppo impegnato in improbabili lezioni di storia e geografia politica” e con immediata replica del prof.Salerno che si limita a citare una frase tratta da Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, le parole che il Principe di Salina rivolge ad Aimone de Chevalley, emissario del Re d’Italia: “In Sicilia non importa far male o far bene; il peccato che noi Siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di fare […] Il sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia pure per portar loro i più bei regali…”.

Per correttezza di informazione si riporta integralmente la comunicazione del Movimento 5 Stelle di Enna:

La mortificante storia e campagna elettorale dell’ “autorevole, affidabile e campanilista” candidato sindaco.
Anche se crediamo sia impossibile che, ad oggi, ci sia ancora qualcuno che non conosca la storia dell’”Impresentabile” Crisafulli, forse è bene ricordare alcuni passaggi, soprattutto ai suoi sostenitori, che sembrano affetti da amnesia acuta.
Ma andiamo per ordine:
Era il 2001 quando Vladimiro Crisafulli veniva immortalato dalle telecamere della DIA ad un incontro a Pergusa con Raffaele Bevilacqua, poi indicato come boss della zona. Un documento straordinario, che apre una finestra sui rapporti diretti mafia-politica in Sicilia. Si discute di tutto: di politica, di campus universitario, di lavori stradali e, quindi, di appalti. Il summit Bevilacqua-Crisafulli offre una risposta inequivocabile a chi chiede: “Chi comanda chi?” «A chi lo hai dato?», chiede il boss a proposito di un appalto. «Agli unici che lo possono fare», risponde Crisafulli, «i fratelli Gulino». […] All’avvocato la cosa non va giù e se ne lamenta. Ma l’onorevole DS risponde con decisione: «Fatti i cazzi tuoi». […]
Alla fine la Procura, il 19 febbraio 2004, chiede e poi ottiene dal GIP l’archiviazione, scrivono però i PM nella richiesta di archiviazione che è «dimostrata da parte del Crisafulli la disponibilità a mantenere rapporti con il Bevilacqua, accettando il dialogo sulle proposte politiche dello stesso, ascoltando la sua istanza e rispondendo alle domande sulle possibili iniziative politico-amministrative, in particolare in materia di finanziamenti e appalti».
Era il 2008 quando i carabinieri di Enna consegnarono la loro comunicazione di reato segnalando che Crisafulli e dei suoi fidati amici si dilettavano a corrompere appalti pubblici, ad ottenere voti in cambio di lavori e a concedere finanziamenti in cambio di sostegno elettorale.
Anche questa indagine fu archiviata, nonostante l’immane e preciso lavoro svolto dagli investigatori, costituito da 207 pagine, 2 anni di indagine, video, foto, intercettazioni e appostamenti il cui esito descriveva un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, alla turbativa di gare pubbliche, al voto di scambio e quant’altro, ed avente quale capo e promotore il predetto Crisafulli, inteso anche “Cappeddazzu”.
A seguito di tutto ciò, nel 2010, pur avendo vinto le primarie per la candidatura a sindaco, il PD gli chiese di fare un passo indietro e alla fine, in barba alla democrazia e ai risultati della volontà espressa dai suoi elettori, venne candidato Paolo Garofalo.
Allo stesso modo, nel 2013 il Comitato dei Garanti del PD giudicò impresentabile la sua candidatura al Senato della Repubblica.
Era il 2014 quando l’ accusa nei suoi confronti, per abuso di ufficio, riguardante la strada che conduce alla sua villa asfaltata con i soldi della Provincia, andò in prescrizione.
Ed è di pochi mesi fa la notizia dell’assoluzione per prescrizione nel processo ATO Rifiuti.
Tutte accuse ormai cadute, che ci presentano un Vladimiro lindo e pinto, pronto a scendere nell’arena della competizione elettorale ennese del 2015, come candidato alla carica di Primo Cittadino.
Dopo questo sintetico excursus sui fatti, non si può non affermare che a Vladimiro Crisafulli – e a tutta la sua organizzazione – manchi inequivocabilmente la COERENZA, e questo per diversi motivi.
Durante le primarie del Pd, Crisafulli afferma quasi commosso: “C’è qualcuno che ha ipotizzato che io potessi candidarmi fuori dall’insegna del partito. Io sono vissuto con il Pd, non c’è nessuno che abbia titoli morali più forti di questa organizzazione”.
Concluse le primarie, all’apertura della campagna elettorale, Fausto Raciti (Segretario Regionale del PD) consegna ufficialmente a Crisafulli la delega all’utilizzo del simbolo, nonostante dai vertici renziani giungesse voce che la sua candidatura fosse inopportuna.
Mentre la città viene tappezzata di manifesti col simbolo PD, spesso abusivi e che denotano una mancanza di rispetto per le leggi e per la città stessa, Crisafulli ricorrere ai ripari presentando una lista civica “Enna Democratica”, che ha praticamente lo stesso simbolo del Pd, con gli stessi colori ma invertiti, identico ramoscello d’ulivo, con la sola differenza che invece della “P” c’è la “E” di Enna, sperando maldestramente di ingannare la attenta ed oculata cittadinanza Ennese, inoltre la “D” è molto più piccola dell’originale, forse per indicare che la parola democrazia non ha poi tutta questa importanza. E tutto quello precedentemente affermato viene incoerentemente rinnegato.
Anche i 15 dei 30 candidati della nuova lista Ed, che storicamente appartenevano al Pd, hanno rinnegato con estrema facilità il loro simbolo, e con esso gli ideali del partito che li rappresentava nonché gli elettori che li hanno sempre sostenuti.
Lo stesso Renzi, in merito alle liste civiche che nascono per appoggiare un candidato Pd, (che nel nostro caso è uno pseudo candidato), durante un’intervista rilasciata a Bersaglio Mobile il 22 maggio, ha affermato: ”Io non le voterei”.

L’incoerenza è tipica anche dei suoi più convinti sostenitori come ad esempio Cataldo Salerno, che solo due mesi fa, il 25 Marzo, su Vivienna (nd.d.r: Cataldo Salerno: c’è speranza per una campagna elettorale leale e non volgare?), dichiarava che Crisafulli una volta divenuto sindaco di Enna avrebbe potuto ricominciare ad aiutare i suoi nemici. ”Ma forse alla città serve un Crisafulli che non aiuti nessuno in particolare e che si dedichi a questa città intera, e soprattutto a questo territorio dilaniato dai troppi ex amici di Mirello”, conclude lo stesso Salerno.
Peccato che a pochi giorni dalle elezioni, Salerno affermi esattamente il contrario, reputando Crisafulli un candidato onesto, nonostante la sua lunga storia giudiziaria, dichiarando che lo stesso ami tanto la sua città ed il suo territorio e che sia l’unico in grado di farli crescere entrambi.
Non si capisce, infatti, come, nonostante Crisafulli sia stato consigliere provinciale, deputato regionale, assessore regionale, vicepresidente del Parlamento Regionale, deputato nazionale, Senatore della Repubblica, e membro dell’ Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, non si sia mai occupato della sua tanto amata città di Enna, che si trova in uno stato di totale declino e abbandono, e promettere di occuparsene solo adesso che è candidato a sindaco.
In tutti questi anni, 30 per la precisione, ha invece trovato il tempo di affidare “incarichi, ruoli, fiducia, aiuto“ (parafrasando lo stesso Salerno che sembrerebbe condividere la logica della politica clientelare), in cambio di cosa? Di certo non del benessere della sua amatissima città, attese le condizioni disastrate in cui versa, dalla viabilità, alla disoccupazione, alle discariche inquinanti, alle scorie radioattive sospette, all’inquinamento elettromagnetico, all’inesistenza ed esosità del servizio idrico e della raccolta dei rifiuti, alla mancata rivalutazione delle risorse che Enna offre, e chi più ne ha più ne metta.
150526 rai3 confronto sindaci solfato dipietro girasoleForse per tali motivi si è ben tenuto lontano da ogni possibile confronto con gli altri candidati a sindaco (foto del confronto a RAI Tre Regione il 26/5/2015, presenti solo tre Solfato Girasole e Dipietro), che sicuramente, con certificati alle mani, possono vantare la propria onestà nonché, nel caso specifico di Davide Solfato, la propria assoluta indipendenza da qualsiasi forma di costrizione e subordinazione da parte dei vertici, che all’interno del Movimento Cinque Stelle non esistono.
Si tratta infatti di un Movimento che parte dal basso grazie alla partecipazione diretta di semplici cittadini che si mettono a disposizione della politica, possiede una struttura orizzontale e non piramidale come gli altri partiti ed è sostenuto a tutti i livelli, Comunale, Regionale, Nazionale ed Europeo.
L’amore per la città da parte di un sindaco a 5 stelle è evidente in tutti i Comuni amministrati dal Movimento, che sono riusciti ad ottenere, in pochi anni dall’insediamento, con azioni concrete e che possono facilmente essere comprovate, il benessere dei propri cittadini: Tasi azzerata, rimborso spese idriche, assegno civico di 360 euro per integrare il reddito dei cittadini in difficoltà, taglio degli stipendi a favore delle scuole, rilancio del centro storico, ecc.
Le accuse del Sig. Salerno sembrerebbero, in realtà, un modo per deviare l’attenzione su quello che dovrebbe essere un principio di buon senso di qualsiasi paese, di qualsiasi partito politico: e cioè reputare “non candidabile” chi discute di affari e politica con criminali acclarati o chi crea un sistema di potere, per sua stessa ammissione, borderline con il codice penale. Ma è chiaro che questo principio per lui non vale, come d’ altro canto non vale per lo stesso Pd che finora gli ha consentito addirittura di rappresentare gli elettori con cariche dirigenziali”.


news di riferimento:

Cataldo Salerno: la storia, la geografia e il sindaco di Enna

Assoconsumatori: Facoltà Medicina, “qualche fantasmagorica mongolfiera farebbe bene a tornare con i piedi per terra”. ASP: no comment – Kore estranea


Enna. Candidato Sindaco Dipietro: Facoltà Medicina “bufala elettorale”