“Cena al …fresco” al Carcere di Enna

E’ stata una vera e propria gara di solidarietà che ha prodotto una serata speciale dentro il carcere di Enna. La “Cena al …fresco” è stato un successo di generosità. In testa l’Istituto Alberghiero Federico II con i suoi docenti e allievi che, assieme ai detenuti, una trentina in tutto tra camerieri, sommelier, cuochi, hanno realizzato il menu del gala il cui ricavato, oltre 1.500 euro, andrà al fondo indigenti detenuti gestito dai volontari. Il progetto dell’Onav di Enna , sotto l’egida della Prefettura, ha ricevuto un sostegno fondamentale dalle associazioni di categoria, Coldiretti, Cna e Confartigianato che hanno coinvolto i loro iscritti procurando tutte le materie prime per la realizzazione della cena. La Fisar, con i suoi sommelier catanesi, Gaetano Prosperini e Michele Rossi, hanno guidato una batteria di detenuti sbicchierando, con grande professionalità, il vino offerto dalla cantina Cottanera.
Enna carcere cena
Gli chef Carmelo Barberi e Carlo Verde, coadiuvati da Filippo di Meglio, a capo dell’allegra brigata di cucina, allievi dell’alberghiero e detenuti assieme, hanno preparato un menù tutto made in Enna. Dai classici arancinetti al tortino di zucchine su fonduta di Piacentino ennese Dop, risotto con crema d’asparagi e salsiccia, quadrelli ripieni di spinaci e ricotta su vellutata di mandorle e basilico, cosciotto di maialino arrosto ai profumi del territorio ennese con dadolata di verdure di stagione. Il dessert è stato affidato ai maestri pasticceri dell’AMPE, Salvatore Platania, Liberto Campisi e Filippo Murgano che hanno realizzato i classici ravioli al miele insieme alle castagnole di ricotta e ai bocconcini con crema chantilly decorati con granella di pistacchio.
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Il servizio di sala è stato affidato a Mario Dispinseri, Laura Lima, Angelica Previti e Renato Chirdo, tutti dell’Alberghiero ennese, che hanno lavorato fianco a fianco con detenuti ed allievi per un risultato ottimale. E mentre Giuseppe Innuso, anche egli dell’alberghiero, con la sua immancabile macchina fotografica, insieme al docente dell’Anfe regionale, Paolo Andolina, documentavano la serata, il violino del maestro Stefano Termini ha trasformato la sala dell’istituto penitenziario in un luogo magico dove trascorrere una piacevole cena.
Tra gli invitati il prefetto Fernando Guida accompagnato dalla signora Cecilia, il magistrato di sorveglianza di Caltanissetta, Renata Giunta, il presidente dell’associazione magistrati di sorveglianza, Fernando Asero, i direttori delle associazioni di categoria Salvina Russo, Rosa Zarba, Mauro Todaro e, naturalmente, la padrona di casa, il direttore del carcere ennese, Letizia Bellelli.
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“E’ stata davvero una serata speciale – dice Tommaso Scavuzzo, delegato provinciale Onav che ha fortemente voluto l’evento – Siamo grati a tutti quelli che hanno permesso la realizzazione di questo momento che ha mostrato il carcere nella sua vera essenza: luogo di rieducazione e riabilitazione. La compostezza e la professionalità dei detenuti ha colpito tutti confermando che un contesto diverso, sano e propositivo, crea la propensione a quelle buone prassi che ieri sera hanno dato davvero ottimi frutti”.
Al termine della cena, dopo che il pittore Pietro Zappia, ristretto nella casa circondariale ennese, ha donato un suo quadro al prefetto , alcuni detenuti hanno acceso delle lanterne che si sono librate in aria dal cortile del carcere come simbolo di libertà.