Kore Enna. Classifica SOLE24ORE: la solita bufala per ingannare gli studenti

Il Sole24Ore pubblica, come ogni anno, la sua classifica delle università spacciandola per classifica della qualità degli atenei. Vediamo perché non è così, lo spiega il Presidente, Cataldo Salerno:
kore cataldo_salerno“Il Sole prende in esame appena 12 indicatori.
Di questi, 9 effettivamente potrebbero essere (usiamo il condizionale per i motivi che adesso vedremo) riferiti alla qualità degli atenei: 1) il numero medio di docenti di ruolo nelle discipline caratterizzanti e di base; 2) la percentuale di crediti ottenuti dagli studenti nelle attività di tirocinio; 3) la percentuale di crediti ottenuti dagli studenti nei soggiorni all’estero; 4) la percentuale di iscritti al primo anno che passa al secondo nello stesso ateneo; 5) la media dei crediti ottenuti dagli studenti in un anno; 6) il giudizio dei laureati; 7) il giudizio sui corsi post-laurea da parte dell’Agenzia nazionale di valutazione; 8) i fondi esterni attratti dall’ateneo per le sue attività di ricerca; 8) il giudizio della stessa Agenzia sulla qualità della ricerca svolta dai docenti.
Intanto, l’ultimo dato è riferito al periodo 2004-2010, una distanza temporale che nella ricerca equivale ad un secolo.
Ma vediamo agli altri 3 indicatori. Essi riguardano il contesto infrastrutturale e sociale della regione in cui insiste ogni università e per il quale la qualità delle università non c’entra nulla: nei contesti migliori le università ne sono beneficiarie, in quelli peggiori le università ne sono le vittime. Insomma, si valuta la qualità delle regioni e si fa passare per qualità degli atenei. Eccoli gli indicatori spacciati per qualità degli atenei: 1) gli iscritti da fuori regione (naturalmente agli ultimi posti ci sono Enna, Catania, Cagliari e Palermo, rispettivamente con 0.9, 0.5, 0.3, 0.3 che sono già indici da miracolo considerati i trasporti tra il continente e le isole); 2) la quantità delle borse di studio (che vengono erogate dai singoli governi regionali); 3) la percentuale di occupati ad un anno dalla laurea (che dipende dal mercato del lavoro, in cui il nord prevale ampiamente sul sud).
Vediamo poi come il Sole ricava le classifiche: assegna 100 al 1° classificato di ogni indicatore e 0 all’ultimo classificato, attribuendo i punteggi intermedi in proporzione al primo. In questo modo, ogni indicatore ha lo stesso peso e basta essere primi in un terzo degli indicatori per assicurarsi i vertici della classifica generale. La cosa importante, da un punto di vista statistico, è che quando uno dei 12 indicatori manca, il punteggio totale si ricava facendo la media su 11. Il che è davvero singolare se si considera cosa accade con l’indicatore “Soddisfazione degli utenti”.
La soddisfazione degli studenti viene ricavata dal Sole24Ore dai risultati di un questionario molto dettagliato nel quale i laureandi di ogni ateneo esprimono il loro giudizio sui servizi, sui docenti, sulle strutture, sull’apprendimento delle lingue e su molti altri aspetti del funzionamento dell’ateneo che hanno frequentati. Da decenni, la soddisfazione del cliente è essa stessa sinonimo della qualità di una struttura, ma per il Sole24Ore no. O almeno non per tutti gli atenei. Se si va a guardare nei meandri della classifica, si può facilmente verificare che tre degli atenei che il Sole colloca nei primi dieci posti della classifica delle università statali (Milano Bicocca, Milano Statale e Pavia) non hanno alcun dato sulla soddisfazione degli studenti. La stessa cosa accade a due degli atenei non statali (Bocconi e Luiss) che il Sole però colloca disinvoltamente addirittura al 1° e al 2° posto in Italia. È letteralmente stupefacente che si collochino ai primi posti atenei che non dispongono della valutazione da parte degli studenti e si dica ai futuri studenti che quelle (tra le quali l’università di proprietà di Confindustria, che è proprietaria anche del Sole24Ore) sono le università migliori d’Italia.
Una nota a margine: la Kore di Enna è al 2° posto assoluto in Italia (considerando sia le statali che le non statali) per gradimento degli studenti, ma è l’ultima per il Sole24Ore. Classifica seria dunque? Chiunque può darsi una risposta”.