Apocalypse. Ex miniera nei pressi di Agira deposito nazionale di rifiuti radioattivi?

Un’ex miniera di salgemma potrebbe candidarsi ad ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi. Secondo quanto riporta il quotidiano online Siciliainformazioni.com, si tratterebbe di un sito individuato tra Agira, Leonforte e Nissoria. A confermare al quotidiano l’indiscrezione è Giuseppe Regalbuto, ex Consiglier eprovinciale e Presidente della Commissione miniere dismesse dell’Urps.

L’intervista:
sicilia pattumiera radiottivaSicilia, Calabria e Basilicata. Sarebbero queste le regioni italiane candidate ad ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi. Ma l’Isola avrebbe qualche chances in più rispetto alle altre “concorrenti”, mentre Puglia e Sardegna sarebbero “salve”.
Mancano ancora poche settimane e la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) sarà resa pubblica, confermando o smentendo le indiscrezioni che Siciliainformazioni ha già anticipato qualche giorno fa.
Gli esperti della Sogin, la società che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari italiani, incaricata di proporre la mappa, consegnata dall’Ispra ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, avrebbero individuato un’ex miniera di salgemma nei pressi dei comuni di Agira, Leonforte e Nissoria, nell’Ennese.
L’indiscrezione arriva da Giuseppe Regalbuto, presidente della commissione Miniere dismesse dell’Urps. “Se la scelta di Agira sarà confermata come sembra – dice Regalbuto in esclusiva a Siciliainformazioni – sarà necessario promuovere un’azione forte in Sicilia. Non costruire ‘trazzere’, ma ergere barricate contro i governi che usano la Sicilia come una pattumiera e che non solo ci impediscono di produrre, ma vogliono inquinare il nostro suolo e la salute delle persone. Le miniere vanno usate per rilanciare l’economia siciliana, non per contenere rifiuti”.
Dunque i 90 mila metri cubi di scorie nucleari italiane, derivate dallo smantellamento degli impianti nucleari e dalle operazioni di medicina nucleare, industriali e di ricerca, potrebbero arrivare presto in Sicilia. La scelta ricadrebbe su un’ex miniera di salgemma perché i depositi salini, per la loro bassa permeabilità, si prestano ad ospitare a lungo termine rifiuti nucleari.
Secondo uno studio, all’esame del presidente della commissione Miniere dismesse dell’Urps, in Italia sarebbero stati esaminati 45 giacimenti salini così suddivisi: 36 in Sicilia, 6 in Calabria ed uno in Basilicata, Lazio e Toscana. I siti siciliani sarebbero tutti concentrati tra le province di Enna, Caltanissetta e Agrigento.
In una prima fase di ricerca, per le caratteristiche morfologiche dei giacimenti, sarebbero risultati idonei ad ospitare le scorie 11 località siciliane: Regalbuto, Assoro-Agira, Villapriolo, Salinella, Pasquasia, Resuttano, Bompensiere, Milena, Porto Empedocle, Realmonte, Monteallegro. La miniera di Bosco non avrebbe superato il primo livello di esclusione per ridotta copertura superficiale, assieme ai bacini di Caltanissetta, Santa Caterina, Marianopoli, Belici-Mimiani e Mussomeli.
Dopo la seconda fase dello studio, relativa ai requisiti d’isolamento dei giacimenti, sarebbero rimasti soltanto tre siti idonei: Assoro-Agira, Salinella e Resuttano. L’ex miniera di Pasquasia, su cui per lungo tempo hanno pesato sospetti di scorie depositate al suo interno, sarebbe stata esclusa perché non sufficientemente “isolata”.
Non resta dunque che aspettare settembre, quando la mappa sarà resa pubblica, per sapere se sarà proprio l’ex miniera nei pressi di Agira la candidata siciliana ad ospitare le scorie di tutta Italia.

n.d.r.: Al Comune di Agira è Sindaco il deputato del PD, Maria Greco, nella tarda serata ha postato su Facebook il seguente commento: “Prendo atto della notizia apparsa su sicilia informazioni.com è ripresa dal movimento cinque stelle e mi riservo di verificarla. Ho già preso contatti con il Ministero dell’ambiente e dello sviluppo economico per rappresentare che Agira non può essere la pattumiera della Sicilia e non può e non deve raccogliere scorie nucleari.La mia battaglia sarà aspra e forte a tutela della salute publica”.
A settembre di due anni fa gesto plateale per essersi tolta una scarpa sbattendola veementemente sul banco nel corso del suo intervento alla Camera dei Deputati (per la salvaguardia dei palazzi di giustizia di Nicosia e Mistretta, chiedendo in Parlamento la proroga del provvedimento di chiusura dei tribunali: cosa che non ebbe nessun effetto se non quello mediatico. Fu così “definita” da un quotidiano nazionale: Peones, la pasionaria siciliana, scarpa sul banco come Kruscev).

Per approfondimenti leggi:
ISPRA: Criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività

Invece, come comunica Davide Solfato, ex candidato a Sindaco nelle ultime aministrative ad Enna, e Consigliere comunale: “nella giornata di domani sarà presentata interrogazione urgente al Senato della Repubblica”.
agira M5S scorie nucleari