Assoconsumatori: cittadini con l’acqua alla gola, in particolare a Calascibetta

AcquaParadossale ciò che sta avvenendo in pieno ferragosto a Calascibetta dove al condominio, 22 famiglie, dove abita la consigliera Gabriella Capizzi viene distaccato il contatore per il mancato pagamento del deposito cauzionale che i cittadini avevano già pagato, precedentemente, all’EAS e che Acquaenna ha introitato con una operazione di conguaglio. Non è casuale questa azione perché la consigliera si è battuta politicamente contro i disservizi causati dal gestore del servizio idrico. Non va dimenticato che da Calascibetta grazie ai consiglieri: appunto, Capizzi, Vanadia, Magonza, Assoconsumatori ha, il 10.03.2015, messo in evidenza le inadempiente contrattuali per 2.000.000,00 € di Acquaenna , cosa che avrebbe dovuto determinare la rescissione della convenzione a norma dell’art. 38 della stessa, se non fosse intervenuto l’accordo bonario tra la società ed il commissario liquidatore dell’ATO idrico n.5 Ing. Lo Monaco. Lo stesso ingegnere che nel 2004 a supporto del RUP espresse parere favorevole per l’aggiudicazione del servizio ad Acquaenna nonostante l’offerta fosse stata più costosa per i cittadini. Il RUP che essendo sindaco revisore di due delle società dell’AGAC, oggi Acquaenna, era in palese conflitto di interesse. Su questo illegittimo distacco la consigliera Capizzi attraverso gli avvocati: Di Simone e Denaro ha presentato ricorso per provvedimento d’urgenza ex articolo 700 cpc. Certamente come nel suo stile Assoconsumatori ha inizialmente cercato una mediazione per evitare il distacco palesemente illegittimo ma Acquaenna ha optato per l’azione di forza, il distacco, afferma Pippo Bruno: “evidentemente con fare vessatorio, ma Acquaenna non deve dimenticare che la forza ed il diritto sono dalla parte degli utenti ed un gestore del servizio pubblico in situazione di monopolio non può permettersi tali atteggiamenti e di tutto ciò verranno informati tutte le autorità competenti. Forse qualcuno vuole dimostrare la propria forza nell’autonoma repubblica di Enna? Non sarebbe ora che tutti i sindaci, alcuni lo hanno fatto, vedi: Troina, Enna, Pietraperzia, Agira, alzassero la loro voce in difesa dei cittadini e non fossero col loro silenzio complici di tali situazioni?”.