Leonforte. Ferragosto tavachino

leonforter mecenate (2)Fra le rovine e gli splendori, fra le cuticchie e le basole si è tenuto mercoledì sera “a spasso con Mecenate”: un percorso di cultura e gastronomia, organizzato dai family Bankers La Rocca, associazione entroterra, tabaccheria Cammarata e partecipato da pittori, artigiani, ballerini, cantanti, curiosi e nostalgici. Scendere alla Granfonte dalle scale e sotto gli archi, fra i vicoli impediti alle auto, col pericolo di rompersi un tacco è come essere fuori di sé e come tornare indietro nel tempo. Sedersi sui gradoni della chiesa a guardare il salice che si fa paniere, nelle mani esperte di chi ride dei giovani che non lo sanno fare, “mangiannusi na fava ‘ngridda”, è poesia.
La gente di Leonforte si è ripresa la sua identità monumentale e fra chiacchiere e risate ha riscoperto il piacere di sentirsi comunità, in quel palcoscenico diffuso fra musica open air e arte che è il centro storico: un problema che si è fatto risorsa, per una volta. Fra le vanedde odorose di fichi e sugo, fra le assine scostate e le sedie impagliate si è passata una bella serata. leonforte tenda comuneL’estate al paese è così: teatro, spettacoli, musica e tende. Le tende dei rivoltosi, quelle blu e arancioni di chi non ci sta. “Vogliamo regolare la nostra posizione” dice la famiglia Monsù, che da parecchi giorni stazionano davanti al municipio reclamando la casa. “il 9 di settembre avrà inizio il processo contro il comune di Leonforte e così si farà luce su tutta questa vicenda” dice Katia “ non vogliamo elemosina. Vogliamo chiarezza”. Non dubiti la Madonna che per la sua festa quest’anno ci saranno gli archi, le bancarelle, la musica e pure le tende, che molti ancora si ostinano a non vedere.
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Gabriella Grasso