Calascibetta: Consiglio comunale chiede a Commissario di diffidare AcquaEnna

fistacco contatore acquaCalascibetta. Il comportamento di AcquaEnna, ritenuto “illegale” dai ventidue condomini di Calascibetta, rimasti senza liquido prezioso dallo scorso 11 agosto, in contrada San Leonardo, per il mancato pagamento del deposito cauzionale, pari a 25 euro a famiglia, finisce in Consiglio comunale. Ad aver avuto l’interruzione della somministrazione dell’acqua anche il consigliere comunale Gabriella Capizzi: “Ritengo sia illegale -spiega-chiedere delle somme che sono state già versate al precedente gestore, ossia l’Ente Acquedotti Siciliani, che a sua volta li ha stornate ad AcquaEnna”, aggiungendo: “Tutte le bollette riguardanti il consumo dell’acqua sono state pagate”. Intanto ieri mattina i consiglieri comunali, congiuntamente, tra loro anche Antonio Mocciaro (Udc) subentrato al dimissionario Fabio Lo Gioco, hanno votato un atto di indirizzo politico rivolto al Commissario straordinario del comune di Calascibetta, Mario Candore, affinché diffidi, mediante ordinanza, AcquaEnna a non effettuare nuovi distacchi e a ripristinare l’erogazione dell’acqua non solo ai 22 utenti del condominio San Leonardo ma anche a tutti quei cittadini che hanno avuto il distacco del contatore”. Ad AcquaEnna inoltre si chiede di assicurare ad ogni utente l’erogazione di 50 litri di acqua al giorno, così come prevede la nuova legge regionale sebbene non ancora pubblicata nella Gurs (Gazzetta Ufficiale Regione Siciliana). In un documento affisso al portone del Palazzo di città, a firma di quasi tutti i consiglieri comunali, si legge: “L’occupazione dell’Aula nasce come atto di protesta nei confronti del Commissario liquidatore dell’Ato idrico 5 di Enna che ha consentito il piano di rientro all’ente gestore, AcquaEnna, che, per tre anni, ha accumulato un debito, nei riguardi dell’Ato, di circa 2 milioni di euro, contravvenendo agli articoli 19 e 38 della convenzione stipulata all’atto della consegna della rete idrica. A seguito del debito, l’Ato idrico avrebbe dovuto rescindere il contratto con AcquaEnna”. Una tesi ribadita anche dal presidente di Assoconsumatori, Pippo Bruno, che sta perorando anche la causa dei 22 condomini xibetani. Intanto lo scorso 17 agosto è arrivata l’ordinanza del Tribunale di Enna, riguardante l’esame urgente della questione (ex articolo 700 del Codice di Procedura Civile), con il Giudice Marika Motta che, nel fissare l’udienza di merito il prossimo 14 settembre, ha respinto la richiesta dei condomini “per non avere dimostrato l’illecito ad opera di AcquaEnna”. Il prossimo mese di ottobre invece toccherà al Giudice di Pace pronunciarsi sulla medesima controversia (mancato pagamento deposito cauzionale) incardinata già da tempo dagli stessi utenti. Un primo aiuto, al fine di alleviare i disagi alle famiglie di contrada San Leonardo, è arrivato da Assoconsumatori che, a proprie spese, ha messo i 22 condomini nelle condizioni di usufruire, mediante autobotti, di quasi 6 mila litri di acqua. Una battaglia a colpi di carta bollata che vede protagoniste alcune famiglie di Calascibetta, un paese dove la classe politica, che decide le sorti all’interno del Consesso civico, ha votato, nei mesi scorsi, la rescissione del contratto con AcquaEnna.

Francesco Librizzi





Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia