Catania città metropolitana: “tornano a casa” Gela, Niscemi e Piazza Armerina

“Ritorniamo a casa”, dopo anni di “sofferenza” e dopo essere stati “depredati” dalle province di Enna e Caltanissetta. I cittadini dei Comuni di Gela, Piazza Armerina e Niscemi dicono “Basta”.
Enzo Bianco ha ospitato ieri a Palazzo degli Elefanti i loro rappresentanti, i primi cittadini e i portavoce dei comitati, accogliendo con entusiasmo e soddisfazione la loro scelta.
Scelta confermata dai risultati dei tre referendum indetti nei tre comuni. “E’ stato un plebiscito” dichiara Domenico Messinese, sindaco di Gela. “27mila cittadini si sono recati alle urne e con un 99% di consensi hanno confermato quello che era già stato deliberato dalla giunta: adesso l’ultimo passaggio al Consiglio Comunale e per Gela sarà il giorno della Liberazione”.
Il sindaco di Piazza Armerina e il rappresentante del Comitato di Niscemi parlano invece di unire le produzioni e le risorse.
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“Non abbiamo nulla a che fare con Enna – dichiara Salvatore Murella del comitato di Piazza Armerina – cosa producono loro? Niente. Ci hanno depredato per 88 anni, ma adesso è ora di dire basta e la legge ce lo consente. Entrare a far parte della Città Metropolitana di Catania significa tornare a casa”.
Sorridente ed evidentemente soddisfatto il sindaco Enzo Bianco: “Ho sempre creduto nella forza e nell’importanza delle città metropolitane, per le quali mi sono battuto da senatore affinchè fossero giuridicamente riconosciute anche a livello costituzionale. Catania già adesso è al settimo posto tra le 14 città metropolitane d’Italia: oggi si aggiungono al nostro territorio 120 mila abitanti e tre comuni economicamente forti”.
“Siamo la locomotiva della Sicilia – conclude Bianco – e l’ingresso di Niscemi, Piazza Armerina e Gela ci dà ancora più forza: non importa il colore politico, vogliamo fare squadra per contare di più non solo a Palermo, ma anche a Roma”.
E a chi punta il dito verso la macchina amministrativa risponde: “Tutto verrà ovviamente riorganizzato, ma la macchina amministrativa è pronta a sostenere il territorio”.
Bisogna ancora attendere per capire cosa comporterà questa scelta e quali saranno i reali cambiamenti, ma intanto a Palazzo degli elefanti oggi si festeggia.