Centrale biomasse Dittaino: stop al taglio di eucalipti

Centrale biomasse DittainoIl contratto tra la Regione e la società proprietaria della centrale di biomasse di Dittaino, è scaduto, quindi arriva lo stop al taglio di eucalipti su 10 mila ettari di terreni demaniali tra l’Ennese e il Nisseno. A deciderlo è l’Avvocatura dello Stato alla quale l’ex assessore regionale all’Agricoltura Nino Caleca aveva chiesto un parere dopo che alla fine dello scorso gennaio, era “scoppiato” il caso del disboscamento delle aree ennesi e nissene sulla base della concessione rilasciata dalla Regione che ha autorizzato la “Sper Spa”a tagliare 10 mila ettari di aree boschive, in prevalenza ad eucalipti, al centro della Sicilia. La legna era destinata alle centrale di biomassa del Dittaino, con una produzione da 21,7 megawatt, della quale la società è proprietaria. L’allora assessore Caleca aveva affermato di avere appreso dalla stampa l’esistenza della concessione ed aveva subito avviato le verifiche dichiarando di non escludere la revoca dei permessi. Successivamente l’ex assessore regionale aveva chiesto il parere all’Avvocatura dello Stato. La Regione aveva firmato un contratto con la società italo tedesca proprietaria della centrale del Dittaino, autorizzando il taglio di 10 mila ettari di boschi nell’interno dell’Isola dietro un pagamento di 480 mila euro all’anno e su aree soggette a vincolo idrogeologico che, secondo Italia Nostra che aveva lanciato l’allarme, erano finite nella concessione senza preventivi accertamenti sulle eventuali conseguenze dall’eliminazione di migliaia di alberi, piantati proprio per arginare il dissesto idrogeologico. Italia Nostra, come anche a novembre del 2014 il deputato regionale di Sel Erasmo Palazzotto che aveva inviato una nota al presidente della Regione Crocetta, chiedendo chiarimenti sulle autorizzazioni alla Sper e successivamente il deputato del M5S Gianfranco Cancellieri, avevano chiesto l’immediato fermo del disboscamento. L’avvocatura dello Stato non è entrata nel merito delle questioni ambientali e dell’impatto sul paesaggio, ma solo sugli aspetti tecnici e legali della convenzione, ritenendola scaduta nel 2013. La società sosteneva che la scadenza delle autorizzazione era nel 2018 perché dovevano essere considerati i periodi durante i quali si erano registrate sospensioni. Nel marzo dl 2012 anche l’Ufficio affari legali della Regione aveva sostenuto la tesi della concessionaria. “Non si possono condividere le osservazioni della società e dell’area Affari legali del Dipartimento – si legge nel parere dell’Avvocatura – secondo cui al termine non si devono computare sospensioni e proroghe concesse. La società non può oggi ritenersi titolare di alcun diritto al taglio degli alberi e all’utilizzo delle aree demaniali”. Il contratto è stato dichiarato scaduto nel 2013. il taglio degli eucalipti è stato al momento fermato. La società può ovviamente ricorrere ora al magistrato ordinario per far valere, in sede civile le proprie tesi sulla scadenza nel 2018. Nella vicenda va comunque precisato che l’eucalipto con il taglio non muore, ma si rinnova e che l’apparato radicale esistente, con la sua funzione di trattenimento del terreno, non viene compromesso.