Enna. Per morte 13enne di Barrafranca due medici indagati con l’ipotesi di omicidio colposo

malasanitàEnna. Per la morte di Calogero Tropea, il ragazzino di 13 anni di Barrafranca deceduto dopo 5 giorni di ricovero nel reparto di rianimazione del nosocomio ennese, due medici del reparto di Rianimazione dell’ospedale Umberto I di Enna sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo. La causa potrebbe essere la puntura di una zecca killer
Si tratta dei due sanitari che hanno avuto il ragazzino in cura durante il ricovero da martedì scorso a domenica sera, quando ai familiari, che nell’esposto presentato alla Procura sostengono di non avere mai avuto comunicata una diagnosi, è stato comunicato il decesso. Il sostituto procuratore di Enna Ferdinando Lo Cascio, che già lunedì mattina ha già disposto il sequestro delle cartelle cliniche, oggi ha iscritto nel registro degli indagati i due medici, come atto dovuto, per consentire loro di nominare consulenti di parte per gli atti irripetibili. Domani mattina è prevista l’autopsia della quale il magistrato ha incaricato i medici legali Mario mangano e Cataldo Raffino. Il legale della famiglia Tropea, avvocato Angelo Tambè, ha nominato consulente di parte il patologo Giulio Cardia.
Il dottor Michele Politi, primario del reparto di rianimazione, così come aveva fatto il direttore sanitario dell’azienda Emanuele Cassarà, ha sottolineato che i familiari sono stati rapidamente e costantemente informati della gravità del caso clinico e del rischio di pericolo per la vita. “Le procedure diagnostiche effettuate sono state eseguite applicando tutti i protocolli di sicurezza per il caso. La morte è avvenuta per arresto cardiocircolatorio. L’iter assistenziale è stato assicurato con professionalità e umanità e non ci sono episodi di malasanità”.