Dal 2016 chiude la Prefettura di Enna accorpata con Caltanissetta

VIDEO INNO FRATELLI D’ITALIA
[youtube]https://youtu.be/5QPrP9e3eLI[/youtube]

enna bandiera prefetturaLa prefettura di Enna sarà accorpata a quella di Caltanissetta. Questa la svolta dopo che è stato approvato il decreto che riorganizza il ministero dell’Interno e che è stato inviato ai sindacati e che riguarda il taglio di ben 23 prefetture.

Queste le prefetture entro il 31 dicembre 2016, con conseguenti accorpamenti: Teramo (accorpata a L’Aquila), Chieti (accorpata a Pescara), Vibo Valentia (accorpata a Catanzaro), Benevento (Avellino), Piacenza (Parma), Pordenone (Udine), Rieti (Viterbo), Savona (Imperia), Sondrio (Bergamo), Lecco (Como), Cremona (Mantova), Lodi (Pavia), Fermo (Ascoli Piceno), Isernia (Campobasso), Asti (Alessandria), Verbano-Cusio-Ossola (Novara), Biella (Vercelli), Oristano (Nuoro), Enna (Caltanissetta), Massa-Carrara (Lucca), Prato (Pistoia), Rovigo (Padova), Belluno (Treviso).
I tagli riguarderanno anche le Questure ed i comandi dei Vigili del Fuoco delle sedi interessate.

n.d.r.:

La levata di scudi sul più volte annunciato accorpamento della Prefettura di Enna, ancorchè necessaria, ci intristisce ancor di più, soprattutto se proviene da quei Rappresentanti istituzionali che non solo fanno parte integrante del partito di governo guidato da Renzi, ma rappresentano anche ciò che resta della provincia di Enna sia all’ARS che al Parlamento italiano.

Sorridere a Roma, ammiccare a Palermo e piangere solo a Enna (o ad Agira) è uno spettacolo indecoroso che non possiamo più sopportare.

Ma vi è di più, la perdita di un importante presìdio istituzionale qual’è la Prefettura, altro non è che l’effetto domino di un processo involutivo iniziato negli anni ’90, allorquando il territorio della provincia di Enna sperimentò quel “modello Enna” capace di inanellare dannosi e fallimentari progetti di sviluppo locale.

Al netto dell’Università Kore e del restauro della Villa Romana di Piazza Armerina, tra le politiche pubbliche locali degli ultimi 30 anni non si registra alcuna iniziativa propulsiva per lo sviluppo del territorio. Mentre la classe politica dominante ragionava sui patti territoriali, sulle scale mobili, sui parchi-gioco internazionali, sugli aereoporti intercontinentali, il territorio della provincia di Enna perdeva progressivamente consistenza demografica ed economica.

Oggi però, se non possiamo meravigliarci più di tanto di questo programmato ed ennesimo scippo, preferiremmo assistere a vere proteste politiche, magari con qualche dimissione.

Aspettiamo con ansia che qualcuno batta un colpo in questa direzione!



news correlata inserita il 25 dicembre 2014:
Massimo Greco:
Sulla difesa della Prefettura difese apparenti e strategie perdenti