Facoltà di Medicina romena di Crisafulli ad Enna, arriva diffida (l’ALT) del Miur

enna fondazione proserpina facolta medicinaIl ministero dell’Università e della Ricerca scientifica prende le distanze dalla facoltà di Medicina che un’Università romena sta per aprire a Enna, con la benedizione dell’ex senatore del Pd Vladimiro Crisafulli. E’ perentoria la ministra Stefania Giannini: “Abbiamo diffidato tutti i soggetti coinvolti nell’eventuale istituzione a Enna di un corso di Medicina di una università romena, dal rettore della Kore, ai vertici della Fondazione Proserpina al presidente della Regione Siciliana a non fare nulla, a stare inattivi prima che il ministero abbia chiarito gli eventi”. Già in mattinata era trapelata la notizia di una diffida in arrivo dal Miur nei confronti della Regione che ha favorito l’iniziativa concedendo i locali dell’azienda sanitaria ennese per i corsi.
“L’università di Enna con la facoltà di medicina sta seguendo un percorso del tutto inesistente – dice la Giannini – e su cui è necessario fare chiarezza. E bisogna farlo per quei 70mila studenti che si stanno preparando al test d’ingresso e a cui va il mio più grande in bocca al lupo. È bene che questi sappiano che non c’è l’ingresso di un nuovo soggetto”.

Sull’iniziativa, nei giorni scorsi, c’era stata la protesta dei rettori siciliani e di rappresentanze di docenti e studenti universitari. Una protesta legata soprattutto alla facilità con cui si entrerebbe in questa facoltà, mentre nelle altre è in vigore il numero chiuso.

“Ma come, quest’anno la Regione ha detto al ministero che aveva un fabbisogno di medici pari al 50 per cento rispetto allo scorso anno, facendoci tagliare il numero di posti da mettere in palio nelle nostre Scuole di medicina, e adesso autorizza altri 120 posti ai rumeni? – aveva detto il rettore di Catania Giacomo Pignataro – e poi, a che titolo questi studenti faranno il tirocinio nelle strutture sanitarie della Regione?”.

Stamattina erano giunte pure le rimostranze del sindacato dei medici italiani (Smi). Per Pina Onotri, segretario generale, questa vicenda “è grottesca”. “Non sono chiari i fatti, ma se fosse confermato il progetto di aprire una facoltà di medicina di un altro Stato, in questo caso la Romania, assisteremmo – afferma – a un’operazione che danneggia i giovani studenti e i futuri medici del nostro Paese, ma anche a un uso spregiudicato delle risorse e delle strutture pubbliche. Che senso ha calcolare il fabbisogno di medici ogni anno e, quindi, mantenere il numero chiuso – aggiunge – e poi permettere che questo sbarramento si possa raggirare iscrivendosi in una facoltà straniera, sempre in Italia? La logica dei furbetti è da respingere, i ministeri competenti impediscano questa operazione”.

Su Facebook interviene Mila Spicola, componente della segreteria del sottosegretario Davide Faraone: “Al ministero di questa vicenda non si sa nulla. So che era già stato dato dall’Anvur, unico organo designato all’accreditamento di nuovi corsi di laurea in Italia, parere negativo a una richiesta presentata mesi fa dall’Università Kore. Leggo, ma ripeto, direttamente e ufficialmente il Miur non sa nulla di un’intesa tra la Repubblica autonoma di Enna, attraverso una Fondazione, e l’assessorato siciliano alla Sanità, per una succursale in quel territorio di una università rumena. Surreale. Per fortuna questa cosa verrà stoppata prontamente”. Più tardi, dal Miur arriverà una diffida. L’ennesima, da parte del governo Renzi nei confronti della Regione. Intanto l’Università Kore si chiama fuori: “Il professore Gianni Puglisi – afferma una nota – precisa di non avere mai chiesto all’Angur l’istituzione della facoltà di Medicina”.

EMANUELE LAURIA per Repubblica

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Vladimiro Crisafulli

Vladimiro Crisafulli

L’Unione degli Universitari Sicilia non può che sollevare nuovamente l’attenzione sulla gravità della situazione che ad oggi si prospetta nel territorio siciliano.
Sebbene infatti l’UdU Palermo, l’UdU Catania e l’UdU Messina accolgano con ottimismo la volontà del MIUR di rendere giustizia e porre un freno al quadro sconcertante che nell’ultimo mese si è andato configurando, allo stesso tempo “non possono accettare che il nostro sistema universitario venga minacciato da escamotage burocratici atti a destabilizzare ulteriormente un’area del sapere oggi soggetta ad una perenne lesione del diritto degli studenti di poter accedere liberamente alla stessa”.
“La volontà della fondazione Proserpina di Enna e del suo amministratore delegato, Sen. Vladimiro Crisafulli, di aggirare la vigente legislazione italiana, e il tentativo di utilizzare abusivamente le norme comunitarie, per l’apertura dei corsi in Medicina e Chirurgia e Professioni Sanitarie è uno schiaffo all’istruzione italiana e alla classe studentesca universitaria” dichiara il Coordinatore dell’Udu Palermo, Angelo Nuzzo, che continua affermando che “vista la richieste di apertura, ovviamente respinta, di una Scuola Universitaria di Medicina avvenuta negli anni passati da parte della Fondazione Proserpina, viene da chiedersi quali siano i reali interessi che portino la fondazione a porre in essere veri e propri giochetti normativi pur di raggiungere l’obiettivo dell’apertura dei suddetti Corsi”.
Ancora una volta l’Unione degli Universitari chiede che venga fatta la massima chiarezza nel minor tempo possibile e che non vengano presi in giro gli aspiranti studenti di Medicina e Chirurgia e delle Professioni Sanitarie.


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