Regalbuto. Perseguitava l’ex moglie, arrestato 34enne di Delia (CL) per atti persecutori e calunnia

molestie ingiurieAll’alba di ieri i Carabinieri della Compagnia di Nicosia hanno tratto in arresto, in ottemperanza ad un ordine di custodia cautelare emesso dal Tribunale di Enna un 34enne di Delia (CL) G.R., pregiudicato, Avvisato Orale di P.S. ritenuto responsabile dei reati di atti persecutori nei confronti della ex moglie, 28enne di Regalbuto (EN), all’interno del provvedimento l’uomo viene anche accusato di calunnia, minaccia, ingiuria, violazione degli obblighi dell’assistenza familiare, sostituzione di persona, procurato allarme presso l’autorità e minaccia a P.U.
Le indagini, svolte dai Carabinieri della Stazione di Regalbuto (EN) e della Sezione di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri di Enna coordinati dal Sostituto Procuratore Dott. Francesco Rio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, hanno consentito di documentare che l’uomo, dal novembre del 2014 fino al maggio del 2015, oltre ad omettere di versare il mantenimento per il sostentamento della figlia minore, con condotte reiterate minacciava e molestava l’ex moglie, in particolare effettuando innumerevoli telefonate, anche in orario notturno, ingiuriandola, anche su Facebook, con epiteti volgari, minacciandola di morte, costringendola a cambiare il numero di telefono ed inviando presso la sua abitazione pretestuosamente pattuglie dei Carabinieri, appostandosi sotto la sua abitazione ed in tal modo cagionando nella donna un perdurante e grave stato d’ansia e di paura, ingenerando in lei un fondato timore per la propria incolumità e per quella della figlia tale da costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita. Le attività svolte dai Carabinieri hanno cristallizzato una serie di comportamenti molesti, ingiuriosi, e minacciosi posti in essere dall’uomo ai danni della moglie. A completare il quadro indiziario i Carabinieri hanno raccolto numerose testimonianze di persone che assistevano a questi soprusi.
L’uomo non potendo raggiungere la donna al telefono, in quanto quest’ultima per non essere importunata disattivava l’apparecchio telefonico, dal settembre del 2014 al giugno del 2015 contattava i Carabinieri di Nicosia e Regalbuto richiedendo l’intervento di una pattuglia presso il domicilio della figlia, affermando che la stessa si trovasse in pericolo di vita. I Carabinieri si recavano presso l’abitazione, a qualsiasi ora del giorno e della notte, accertando la falsità delle circostanze esposte, procurando un allarme ingiustificato e perseguitando così l’ex convivente. In una circostanza addirittura l’uomo, qualificandosi come Avvocato, chiamava i Carabinieri per sollecitare l’invio di una pattuglia, minacciando azioni legali qualora non avessero dato corso alla sua richiesta di intervento.
L’uomo deve anche rispondere delle numerose minacce effettuate ai Carabinieri e degli episodi di calunnia nei confronti degli ex suoceri accusati di maltrattamenti in famiglia.
L’uomo adesso si trova ristretto presso il proprio domicilio in regime di detenzione domiciliare con il divieto di comunicazione con persone diverse da quelle che coabitano con lui.