Piazza Armerina. “Polveri nocive nella zona Villa del Casale”: esposto dei commercianti

RESTAURI: DOPO 6 ANNI RISPLENDE VILLA CASALE PIAZZA ARMERINAPiazza Armerina. Silicio e carbonati, respirati da commercianti e visitatori della Villa romana del Casale, su un’area costata più di 6 milioni di euro, che sarebbe rimasta incompleta ma che è stata ugualmente autorizzata. Stanchi di denunce e segnalazioni che non hanno prodotto alcun risultato, alcuni commercianti della Villa romana del Casale, hanno incaricato un esperto di analizzare l’area dove sono stati trasferiti. Il risultato è allarmante: sono presenti polveri pericolose per la salute, come il silicio che causa patologie polmonari anche molto gravi, tra le quali la silicosi. I commercianti, sulla base della perizia hanno ora presentato una denuncia alle Procure di Enna e Caltanissetta, trasmessa anche all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Nell’esposto i commercianti sottolineano che nel 2013 il Comune di concerto con la Provincia pubblicarono il bando per l’assegnazione dell’aerea commerciale, nella quale, per circa un anno i commercianti si sono rifiutati di trasferirsi per le precarie condizioni del piazzale. A febbraio del 2014, i commercianti hanno comunque dovuto trasferirsi, pena la perita delle assegnazioni e fin dai primi giorni hanno segnalato la presenza di polveri che si sollevavano dalla copertura dell’area commerciale e che nelle giornate più ventose rendono l’area irrespirabile. Una situazione aggravata dal passaggio dei mezzi, con problemi respiratori sia per i commercianti sia per i visitatori. “In diverse circostanze abbiamo riferito della presenza delle polveri – si legge nell’esposto – sia al Comune, sia alla responsabile dell’area archeologia, sia alla Provincia, senza ottenere riscontri”. A questo punto il gruppo di commercianti ha deciso di rivolgersi ad un esperto e hanno incaricato il dottor Mario Torrisi di effettuare l’analisi delle polveri, la compatibilità di queste con la salute delle persone e lo stato dei luoghi. Il perito ha eseguito la determinazione della composizione delle polveri che si tratta di “polvere cementizia” composta per l’80% di carbonati e per il 20% di silicati, un composto pericoloso per la salute di chi vi viene esposto perché può causare gravi patologie tra le quali la tenutissima silicosi, e ritenuta cancerogena. Il perito sottolinea che i lavori di realizzazione dell’area non risultano completati e realizzati secondo quanto previsto. Sembra che nel progetto originario fosse prevista la posa di un asfalto pigmentato drenante. “Oggi non comprendiamo come – si legge ancora nell’esposto – questa area sia stata dichiarata agibile dagli organi sanitari, tanto più che vi sono anche attività di somministrazione di bevande e alimenti”. Nel settembre del 2013 Confesercenti aveva segnalato la situazione con una nota inviata a vari organismi e ottenuto un sopralluogo dei componenti della Commissione antimafia dell’Ars, ma non ci sono stati controlli o verifiche. “Pertanto al fine di tutelare la nostra salute, quella di chi è obbligato a transitare o sostare nella zona – conclude la denuncia – siamo costretti a ricorrere alle autorità competenti, affinché si faccia luce sulle responsabilità per quanto da noi descritto”. L’area commerciale è costata oltre 6 milioni di euro ed è stata finanziata con il “Pit 11” con fondi europei e quota di compartecipazione della Regione.