L’ing. Salvatore Rizzo comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Enna

Salvatore RizzoA Enna c’è già stato, come comandante provinciale supplente. Oggi l’ing. Salvatore Rizzo, 56 anni, originario di Villapriolo, dopo 13 anni torna in città come comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Enna. Rizzo, che sino a qualche giorno fa è stato comandante provinciale dei vigili del fuoco di Messina, ha avuto una iniziale esperienza a Novara e Vercelli per poi ritornare a Enna per ricoprire gli incarichi di vice comandante prima e di comandante supplente dopo. Promosso dirigente del corpo nazionale nel gennaio del 2003, venne assegnato al comando provinciale di Palermo con la funzione di dirigente vicario. Successivamente è stato comandante provinciale del comando di Siracusa (2004), di Agrigento (2009) e , due giorni dopo la devastante alluvione di Giampilieri e dintorni del 3 ottobre 2011, di Messina.

Un felice ritorno comandante?
“Si, proprio così”. Lui che ha partecipato e diretto diverse emergenze nazionali ed incidenti di particolare rilevanza, trovandosi a scegliere tra la carriera e la famiglia, ha preferito quest’ultima. “C’è l’esigenza di progredire –dice-, di seguire la propria carriera ed è quello che ho fatto finora, però senza mai trascurare la famiglia. L’alternativa a Messina, in quanto dirigente superiore, poteva essere la sede di Palermo o quella di Catania, cosa che non è stata possibile, per cui dovevo trasferirmi fuori Sicilia. A quel punto ho optato per la famiglia e quindi il ritorno a Enna, anche se avrei preferito un trasferimento nella nostra terra in una fase più avanzata della carriera”.

Nel lavoro di un comandante dei Vigili del fuoco ci sono anche momenti belli?
“Il nostro è un lavoro particolare e quando si salva una vita umana, un bene, oppure si aprono nuove sedi, è sempre una soddisfazione e io ne ho avuto tante. L’attuale sede di Enna l’ho iniziata io con l’allora prefetto Satriani; abbiamo fatto approvare e finanziare il progetto al quale ho collaborato personalmente. E’ una bella sede moderna, efficiente –afferma con orgoglio- se per caso ci dovessimo accorpare con Caltanissetta, la sede provinciale potrebbe essere questa visto che lì c’è una sede vecchia di cui si paga anche l’affitto”.

E momenti difficili?
“Ci sono stati anche questi con interventi particolarmente complessi. Io sono uno dei pochi comandanti che ha partecipato a due incendi di raffinerie, statisticamente ne succede uno ogni vent’anni: nell’aprile del 2006 presso la raffineria Erg di Priolo e l’altro, giusto un anno fa, presso la raffineria RM di Milazzo. Sono stati tra gli interventi più pericolosi degli ultimi anni in tutta Italia. Poi ho partecipato ad altre emergenze, come le alluvioni di Giampilieri nel 2009, Saponara-Barcellona nel 2011, dove il sindaco come segno di riconoscenza mi ha conferito la cittadinanza onoraria, il crollo del viadotto Catania- Siracusa del 2006, la gestione immigrati a Lampedusa nel 2011”.

Ha già incontrato le autorità istituzionali della città?
“Ho fatto visita al prefetto Guida ed ho già incontrato con piacere il questore Guarino con il quale siamo stati ad Agrigento, così come con il vice prefetto Gianlongo a Siracusa, il maggiore dei carabinieri Mennella a Messina. Proseguirò il giro in questi giorni”.

Giacomo Lisacchi



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