SU DUNAREA DE Jos e DE PROSERPINA, l’ex senatore tuona, sfida (minaccia?)

SU DUNAREA DE Jos e DE PROSERPINA
l’ex senatore tuona, sfida (minaccia?)

di Vincenzo Cimino

Vladimiro Crisafulli

Vladimiro Crisafulli

Leggiamo: “non siamo più disponibili a tollerare le azioni di chi scredita o mette in dubbio la validità dei corsi di laurea della Dunarea de Jos che ha attivato…..”. Tuona così l’amministratore capo dell’ enigmatica fondazione che dovrebbe gestire detti corsi, a sentire lui, pronti per l’avvio. Sfida quindi coloro che vedono aspetti dannosi, irregolari, incredibili di questa nebbiosa vicenda, a suo dire, lineare e in sintonia a tutto. Minaccia perfino quanti non si sono uniti al pietoso coro muto dei giornalisti della cronaca ennese. Tuoni senza spavintu, sfide cu annacata e minacce abbuttati si sono sentite nella ennesima conferenza stampa senza domande ove era assente il presidente Cardinale. Altre volte l’ex sen. ha detto di querelarsi non tollerando quel che ritiene sia discredito sul suo operato e la sua persona. Dice, però non agisce. Anche sull’uso degli atti di tutela del prestigio personale è deludente e triste, ahinoi. Riportiamoci, comunque, alle novità ultime dell’affaire “Corsi di medicina de Jos dirette da Fond. de Proserpina”.

crisafulli 3ott2015 la sicilia
In elenco:
1) Il Ministero dell’Università diffida coloro che aprono una sez. staccata di Università Straniera. La diffida, si sa, è un pubblico atto con il quale s’ingiunge a qualcuno d’astenersi dal compiere una data attività. Nel nostro caso è il MUIR a assumere tale risoluzione, reputata però dall’ex sen. ininfluente essendo solo il Governo a doversi pronunciare! Non la ministra Giannini ma il presidente Renzi deve diffidare, addirittura!! Per cui, convinto che la Legge non sia uguale per tutti, annuncia d’avviare i corsi rumeni e, si deduce, non ricorre contro la diffida ministeriale manco in via giudiziaria!!! Messaggio suo: si sappia che, sia pur ritenuto impresentabile alle elezioni e quantunque l’ennese mi abbia bocciato, “Enna sono Io”. (sotteso) Intesi? Può valere per taluni, non di certo per noi e per “i babbunazzi”.
2) Pare che la Fondazione Proserpina non sia riconosciuta, né ad Enna né a Palermo, ossia legalmente (come Fondazione) sarebbe inesistente. Se lo fosse, e speriamo di no, sarebbe gravissimo perché con la Vita Pubblica non si babbia, né a Enna né a Palermo e neppure a Galati. A sto punto solo il Prefetto può informare in via definitiva, visto che gli interessati non provvedono.
3) Resta sempre il mistero dei Soci fondatori. Chi sono? Pubblici e/o privati benefattori? Qual è la consistenza del Patrimonio da loro apportato? Hanno titoli per operare nell’Alta Formazione? E poi, il governo rumeno ha autorizzato l’Univ Dunarea de Jos in accordo con quello italiano? Domande ma niuna risposta. Capita che finora si vuol parlare dei contenitori, ma non dei contenuti.
4) La Sez. Staccata dell’Univ Rumena non è più nell’area della Kore e non usufruirà delle strutture qualora prendessero avvio i corsi che sarebbero telematici. Era ora che il presidente Salerno uscisse dalle ambiguità e condiscendenze. La Kore sui corsi di Medicina e Chirurgia ha tutt’altre strade da percorrere, che sono prettamente siciliane.
5) Il governo regionale con il suo Assessore alla Sanità (purtroppo non è più Rita Borsellino) dovrebbe prendere atto della diffida del MUIR e pertanto, in coerenza con quanto detto da Crocetta, revocare l’uso gratuito dei locali del nuovo e vecchio Ospedali. È premessa per uscire dalle complici e penose logiche di potere e per riavere coerenza e credibilità politica.

Le vicende che vedono interprete l’ex senatore hanno sempre un contesto politico semplificabile con sue locuzioni ben note: “ad Enna vinco pure con il sorteggio”, “Enna sono io”, “ l’uomo della Nostra Terra”, “Renzi solo se mi nomina ministro….”, “ho fantasia, per cui – noi aggiungiamo – faccio ciò che voglio”. Un repertorio non di battute grevi, ma anche di atti che hanno fatto del PD un partito ad personam. Valgono su tutte il prossimo congresso di modello, qui sì, rumeno, e il rifiuto della tessera democratica a centinaia di persone per bene – tra questi gli on.li Galvagno e Termine. PD blindato? Peggio, se così deve essere.

Da ciò s’è diffusa la definizione di La Repubblica di Enna, ove domina il Mirello di Pietrangelo Buttafuoco, il Barone Rosso della stampa palermitana, il Capo assoluto ed elettorale, Colui che sfida Renzi. È questa Enna politica, un tempo di Pompeo Colajanni e Peppino D’Angelo, e di altri, ancor di recente, con ben altro spessore? Un assurdo già porsi tal domanda, se non fosse Crisafulli stesso ad voler dare tale idea mortificante del territorio ennese in Sicilia ed ovunque. Ha perso a giugno e altre volte, ma per Lui deve restare questa opinione. È l’altra faccia della Patacca dei corsi di Medicina.