Regalbuto. Proteste dei Consiglieri di opposizioni al Presidente Salvo Cardaci

regalbuto salvo-cardaci-presidente-consiglioRegalbuto. C’è polemica attorno a ciò che il gruppo consiliare di opposizione Uniti per Regalbuto considerano una violazione del regolamento comunale. Secondo i tre consiglieri Sassano,Lo Cicero e Beninati – come riportano in un comunicato stampa – è stato violato il diritto di convocazione straordinaria richiesta da 1/5 dei consiglieri eletti democraticamente e alla quale richiesta il presidente del Consiglio è tenuto a provvedere entro e non oltre i 20 giorni, considerata l’importanza dei punti da trattare (il Rapporto SOGIN sul possibile sito di scorie nucleari a Regalbuto). Il tre consiglieri nel loro comunicato rincarano la dose delle critiche al presidente del civico consesso cittadino – Salvo Cardaci e alla giunta comunale – “Consigli comunali convocati a solo “uso e consumo” del Sindaco (anche di domenica e per un solo punto) -scrivono- un presidente del Consiglio che non riesce assolutamente a rappresentare in maniera imparziale il consiglio comunale continuando a fare il capogruppo anche per le dubbie competenze di altri, una giunta “soldatina” che è sola rappresentanza di chi li ha nominati, il palazzo comunale usato come sede politica per riunioni spesso notturne, … Esempio di chi è convinto che il comune è sinonimo di gestione familiare. Una gestione che se criticata comporta insulti e oltraggi personali – scrivono i tre consiglieri – ingiurie personali pubbliche e private, atte ad intimorire e a zittire un gruppo di opposizione che chiede soltanto di esercitare un diritto democratico come rappresentanti degli elettori“. Parole forti che vanno al di la della semplice protesta e che racchiudono tutta una serie di argomenti che il gruppo consiliare porta ad esempio e tra questi – a parer loro – i “costi di gestione” del consiglio comunale. “Una gestione – scrivono – che ricorda che un consiglio comunale costa € 2000 e dimentica che il primo atto pubblico è stato l’adeguamento dell’indennità (costo in più di: € 7.535,16 all’anno che per 5 anni fa € 37.675,80) per poi richiedere sacrifici solo ai cittadini”. Nello stesso comunicato Uniti per Regalbuto poi fa riferimento ad altri costi e cita i 10.000 euro per una applicazione per cellulari, i costi del mancato recupero delle somme dal 2012 al 2015 alla ditta Lumina sulle lampade votive al cimitero, ed infine – così come si legge nel comunicato – i mancati controlli sui lavori di Acquaenna”. Ci saremmo aspettati da una maggioranza “che guarda al futuro” – conclude il comunicato stampa – in un momento come questo dove la desertificazione economica e la disperazione sociale hanno colpito il nostro centro senza pietà, la maturità di abbandonare insulti e prevaricazioni, cercando soluzioni condivise per il bene della nostra comunità!“.