Celebrazione 4 novembre a Gagliano: ridotto il numero dei combattenti

gagliano Combattenti Puleio e Raffino 2015Gagliano. La celebrazione del 4 novembre quest’anno vede ridotto il numero dei combattenti gaglianesi ancora in vita. Solo pochi giorni fa è deceduto il più anziano di loro, Carmelo Puleio, che avrebbe compiuto 96 anni il 12 novembre. Il suo sacrificio era stato insignito nel 1985 con un diploma d’onore come “combattente per la libertà d’Italia 1943-45”, a firma dell’allora ministro della Difesa, Giovanni Spadolini, e con la croce al merito di guerra. La morte di Puleio fa scendere a sei il numero dei reduci di guerra gaglianesi oggi in vita: Giuseppe Raffino, ultimo presidente onorario dell’associazione combattenti e reduci di guerra, 92 anni; Pietro Grippaldi, 94 anni; Giuseppe Catania, 95 anni; Pietro Narcisi, 93; Antonino La Ferrera, 94; e Filippo Fiorenza, 93. Un vero patrimonio storico costituiscono per Gagliano questi ultimi sei uomini, sopravvissuti alla guerra e alle prove della vita. Raffino non smette mai di ricordare numeri, date e nomi di quella guerra, impressi nella sua memoria in modo indelebile. Oggi non riesce a camminare come un tempo e per questo non sarà presente alla commemorazione, che vedrà la messa alle 10 in Santa Maria delle Grazie e, a seguire, il corteo fino al Monumento ai Caduti, dove verrà letto l’appello dei caduti di tutte le guerre. Nemmeno gli altri cinque reduci potranno presenziare, ma Raffino vuole comunque lasciare un messaggio a chi oggi sarà presente in piazza Monumento ai Caduti: “Mi dispiace non poter essere presente fisicamente. Di certo lo sono col cuore. Rivolgo un sentito augurio alle Forze armate e a tutte le truppe che si trovano all’estero”. Il suo patriottismo non è mai scemato e neanche il pensiero per quanti oggi vivono in guerra. Lui partì per combattere in Croazia a 19 anni e, dopo 75 anni, è ancora vivo in lui lo shock per aver visto morire sul colpo il compagno Domenico Faresi. Da Gagliano partirono circa mille uomini. 37 morirono tra le Forze armate, 11 come vittime civili minorenni. Tornarono superstiti in 120 circa. Oggi di quel terribile periodo rimangono i ricordi dei cinque combattenti e l’associazione, fondata nel 1923, alla quale sono appartenuti tutti i reduci di guerra: da quella in Libia del 1911, alla seconda guerra mondiale.

Valentina La Ferrera





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