Enna. Un fondo per gli operatori economici vittime del crollo di Viale Caterina Savoca

Enna. Un fondo per gli operatori economici vittime del crollo di Viale Caterina Savoca
di Massimo Greco

enna franca caterina savoca6Un gruppo di persone diventa una comunità quando riesce a cementare i rapporti sociali ed a generare capitale sociale. Un ingrediente necessario per ottenere ciò è rappresentato dal principio di solidarietà. Il Comune di Enna, che per definizione è un ente esponenziale degli interessi della propria comunità, ha l’opportunità politica e istituzionale di far valere le proprie prerogative di autonomia statutaria per limitare i danni economici che derivano dal recente crollo del Viale Caterina Savoca.
Tra agli effetti collaterali che si stanno registrando vi è infatti anche quello di natura economica. Tutti gli esercenti e gli artigiani sia della parte finale di Via Roma che, soprattutto, del Viale Caterina Savoca stanno registrando un calo del fatturato non inferiore al 30%. Tra questi, ovviamente spicca, la chiusura totale del Ristorante che si affaccia proprio sulla frana.
L’elaborazione in corso, ancorchè tardiva per i noti eventi elettorali, del bilancio di previsione per il corrente anno rappresenta un’occasione unica per dimostrare la vicinanza dell’Istituzione comunale agli operatori economici danneggiati da un evento calamitoso che, non essendo purtroppo il primo, ha tanto il sapore del gioco della roulette russa. Siamo infatti tutti preparati psicologicamente ad essere potenzialmente colpiti dalla medesima beffa.
Orbene, se l’Istituzione Comune – ma non solo quella ovviamente – non è stata in grado di prevenire un evento drammatico di questo tipo, ci auguriamo che possa almeno dimostrare, sul fronte comunitario, di svolgere al meglio la funzione pubblica alla cui cura è preposta, partendo dall’accensione di uno specifico capitolo di bilancio a favore degli “Operatori economici vittime dello smottamento di Viale Caterina Savoca”. Sarà cura della competente commissione consiliare e della Giunta comunale trovare successivamente la soluzione amministrativo-regolamentare più idonea per impegnare l’autorizzato stanziamento finanziario.
In tale contesto, impegnare il tempo nella competente commissione consiliare per studiare le formule più adeguate, non solo sarebbe coerente con l’esercizio del rispettivo mandato ma sarebbe cosa buona e giusta per la nostra comunità. Confidiamo quindi in una pronta risposta politica.