Leonforte: I edizione Sagra della Sanità

sinatra sanfilippo alloroCu sta storia do spitali stamu cascannu tutti malati.

E si caro lettore, àh saperi che di sti tempi nun si capisci si fu na collera, nu colera o di nu spitali che invece di curari forsi ca fursi ci finì ad ospitari, ca a genti, ca già bona nunn’era, rischiava d’impazziri.

Ecco che dai monti di Castroneria, con il beneplacito del Conte Vlad, scinnì a valle lo Sciamano “A loro seduto” che tra soffia il vento e fischi di pubblica bufera non riuscì ad addolcire la pillola e magicamente gli diventò supposta.

Il malcapitato sciamano pensava di trovare un lazzareto nella terra martoriata da tagli regionali e nazionali. Ma approdando nella terra de liuna, all’insaputa dei più, si accorse che si celebrava la prima Sagra della Sanità.

E allura sutta a cu tocca e Musica Maestro..
Ammiscamu ed impastamu: peppinu e la sua camminata da Roma a Bankok, lasciam sfilare per il corso lieti e fieri i giovani resistenti, convinti di starsi liberando dall’ennesimo oppressor.

Intanto u pulpito si inchiva la delegazione tutta, al pubblico de liuna, si faciva taliari:
-Il capo cordata Griekunov, sotto copertura della fascia tricolore (nzammà corcunu pinsari che vi potia essiri un onorevoli nazionali amminzu a sta sagra), riteneva inammissibile fare distinzione tra ricco e povero e che sempre si debba lottare per conquistare i diritti che a costituzione ricanusci; il tutto condito da una rivoluzione “gentile”. Infine, scupunata a copertura di sinnico e rivelatasi nella sua nazionalità tutta, richiamò la necessità di un potenziamento dell’ospedale e annunciava richiesta di verifica legge Balduzzi a Montecitorio.

-L’improvvisato Sciamano “A loro seduto” che in 3 anni di onorevolissima legislatura si è distinto e u cunuscimu per: una interrogazione parlamentare del 4/4/2013, di Maggio Maria Leonarda (Pd), in qualità di cofirmatario, su “Iniziative volte alla rivisitazione dei criteri relativi alla soppressione dei punti nascita in Sicilia”. E una mozione del 17/10/2013 su “rimodulazione dei punti nascita in provincia di Messina”, di cui è stato cofirmatario con Francesco Rinaldi, Giuseppe Lupo, Giuseppe Concetto Arangio.

Un uomo un perché che non viene meno ai suoi doveri dunque, neanche all’impegno di non chiudere i presidi di Leonforte e Piazza Armerina, impegno assunto dalla commissione sanità (di cui è componente) e dall’Assessore Gucciardi cui a metà ottobre è stato bocciato il piano sanitario direttamente dalla Lorenzin.

U sciamanu pui  profeticamente na’ fattu sapiri che u decreto Balduzzi prevede soppressione dei due presidi, detti spitali.

Tutti insomma, avrebbero fatto confusione pensando che con lo stesso venisse garantita sopravvivenza degli ospedali. Nel suo recente passato si può annoverare il fatto accaduto l’8 Luglio: tenevasi quel giorno una manifestazione a difesa do spitali grazie al quale il sinnico di Bella Ciao veniva chiamato a colloquio da Rosacrocetta che dal canto suo, annunciava imminente incontro con le Asp siciliane per definire piante organiche degli ospedali e invio alla Commissione Sanità della a proposta con le nuove linee guida e della modifica stessa della pianta organica. Intanto, nelle stessa mattinata, si teneva in quel di Palermo, la VI Commissione all’Ars in presenza del Presidentissimo, e al quale A loro seduto evidenziava le criticità della soppressione delle unità operative ospedaliere, e per questo registrava con favore “la disponibilità dello stesso ad apportare delle modifiche alla proposta avanzata dal Governo, ribadendo che la verifica complessiva sulle strutture da chiudere si farà, come previsto, alla fine del 2016”.

Non era stato il sinnico liuni ad ottenere un ripensamento dal Presidentissimo? E dopo la manifestazione? O l’ubiquità politica può ovunquemente e sempremente? Purchè può la politica, noi l’accettiam.

Ultimo glorioso gesto del saggio sciamano, si evince poi da un comunicato da lui diffuso il 28 settembre del corrente anno così arrecante “Assicuro tutto il mio impegno in sede di Commissione parlamentare permanente affinché l’ASP di Enna possa ottenere la copertura economica necessaria a realizzare una dotazione organica in grado di rispettare quanto conquistato in sede di redazione del piano di nuova rete ospedaliera, a garanzia del diritto alla salute dei cittadini della nostra provincia, tenuto conto tra l’altro che si tratta, al momento, di una proposta provvisoria e che, non essendovi coincidenza tra la ipotesi attuale di dotazione organica e quanto, invece, previsto dalla nuova rete ospedaliera, il parere della Commissione di merito diviene vincolante. Sono convinto che gli impegni assunti dal Governo Regionale e dalla Commissione parlamentare vanno mantenuti e proprio per dare forza a questo concetto mi farò promotore unitamente al Gruppo Parlamentare all’ARS del PD, di una specifica iniziativa su questi argomenti e, più in generale, sullo stato dell’organizzazione sanitaria nella nostra provincia, da tenersi a Leonforte”.

–  Anche Gloriosia, preoccupato dell’assuperchiamento di letti d’ospedale, mandò il suo emissario accertandosi che non vi fossero extracomunitari. E auspicò l’abolizione del palazzo costituente il più grande spreco: la Regione Siciliana.

Taliati o cinematografo du cumizio, cia’ mittiri a punta du “cursori” supra a fotografia
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E dopo i pezzi da 90 ecco quelli del ’45. Cioè i giovani di oggi.

Caro giovane lettore, sappi che questa sagra a musica e striscioni si è trasformata nell’ennesimo “quadaruni” dove chi arrimina avi a megghia parti e se a farlo son tanti.. vor diri ca c’è ancora chi mangiari. Ma per farlo ci vogliono i giusti ingredienti, perché una manifestazione non è tale se non c’è resistenza come a ricordare che: le cose buone in Italia sono fatte da uomini che lottano e lotteranno sempre, contro chi non s’è capito. L’importante per crescere nel nostro Belpaese è aver fatto una qualche forma di resistenza contro una qualche forma di nemico più o meno esistito.

Caro studente che a tua insaputa sei stato l’agente infiltrato della resistenza, con tanto di pugni, canzoni a tema e aria da festa dell’Unità, ricorda che il Partito di sinistra nazionale lotta contro il partito di sinistra regionale, che lotta a sua volta contro il partito di sinistra locale, ma c’è di più il partito di sinistra locale lotta contro il partito d sinistra regionale che a sua volta è contro il partito di sinistra nazionale, tutti più o meno, chi più chi meno, medesimamente al governo.

Noi, caro amico, che siam cosacchi bianchi e di rivoluzioni di sinistra ne capiamo, vogliamo suggerire ai nostalgici che se hanno ancora bisogno di inseguire l’oppressor, per di più lor compagno di partito, di smetterla di far politica e che si facessero l’associazione storica o l’anno della memoria. Questa litania della dolce resistenza ha stufato anche ai vecchi e incalliti compagni di partito, che da bravi statisti hanno capito che il mondo è cambiato. A voglia di cantari Bella Ciao co primu cittadinu ca fu propriu iddu lu secunnu se non lu primu a scapparisinni di si falci e martelli.

Intanto, tutti si la stanu mangiannu la fogghia d’addauru ca stu spitali chiu ca di ospitari nun po fari. Eppur la resistenza continua imperterrita e si perpetua perché chi le masse sa ingannare un giorno le saprà anche comandare.

E non è che il nostro caro pasticcere Messier Chantily, sutta sutta, da ultimo rivoluzionario che fu vuol piazzarsi tra i primi nella terra de liuna e cantare su di un carretto siciliano l’amata Bella Ciao?
E si caro compagno lettore, pare a noi che la sagra accontentò tutti anche chi non ce stato perché potrà dire di non esserci stato.

Simu certi di una cosa; Ca quannu u cani si muzzica a cuda tuttu cancia pi ristari com’è.


I Tre Allegri Cosacchi Bianchi