Valguarnera: servizio idrico in forma diretta e pubblico, a chiederlo l’opposizione

acqua pubblicaValguarnera. Servizio idrico in forma diretta, associata e pubblica e senza finalità lucrative, a reclamarlo è il gruppo consiliare di opposizione “L’Altra Voce” che chiede al presidente del consiglio Scozzarella di incardinare il punto all’o.d.g. del prossimo consiglio. A spingere a Valguarnera per questa soluzione è l’opposizione, visto che ancora non c’è una posizione chiara e univoca da parte della maggioranza che fa capo al sindaco Draià. Ad oggi sono parecchi i Comuni in provincia di Enna ad optare per questa soluzione e a voler chiedere la rescissione del contratto con AcquaEnna, e tra questi ci potrebbe essere Valguarnera se passerà in consiglio comunale. Consiglio che se vorrà rompere il cordone ombelicale dalla società d’ambito ennese, dovrà approvare l’atto entro e non oltre il 19 novembre. Il decreto legislativo 267 del 2000 e 152 del 2006, prevede infatti che si possono costituire sub-ambiti composti da più comuni facenti parte dello stesso Ambito territoriale ottimale, che possono provvedere alla gestione unitaria del servizio. Tutto ciò potrà solamente avvenire con deliberazione motivata da parte dei consigli comunali da assumere entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge. E il gruppo “L’Altra Voce” non si vuole fare sfuggire l’occasione- scrivono nella nota- per “garantire con la forma di cooperazione, la gestione secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità” A tale riguardo conferiscono il mandato al sindaco Francesca Draià di porre in essere la costituzione del sub-ambito territoriale ottimale in collaborazione coi Comuni che adotteranno analoga deliberazione. L’Altra Voce pone pure dei paletti nella gestione con gli altri Comuni qualora la delibera dovesse passare in Consiglio Comunale: occorre- dicono- il vincolo della reciprocità di impegni; livelli e standars di qualità e di consumo omogenei; l’unitarietà del regime tariffario dell’Ato e del sub-ambito territoriale in funzione della qualità e del servizio fornito; la definizione di un Piano finanziario e di un programma di investimenti per l’estensione e la razionalizzazione finalizzate al risparmio idrico e al riutilizzo delle acque reflue. Se passerà la proposta dell’opposizione non è dato sapere, certo è che molti Comuni si stanno organizzando per gestire il servizio in forma pubblica. Il termine fissato per gli adempimenti necessari (delibera dei consigli comunali) è quello del 19 novembre.

Rino Caltagirone