Sui corsi di medicina Procura Enna indaga

Sui corsi di medicina Procura Enna indaga
Ma non si può ridurre a una vicenda giudiziaria
Politica e Istituzioni locali latitano, purtroppo
di Vincenzo Cimino

enna fondazione proserpina facolta medicina farmaciaI vaghi corsi di laurea di medicina, in Enna, d’una Università rumena diretti dall’inesistente Fondazione crisafulliana pare che siano stati bloccati. Questo giornale, magari considerato rionale da certi ambienti nostrani, ma pur sempre forte delle sue visite giornaliere, per mesi ha scritto, spesso in solitudine, su taluni aspetti di questa vicenda , se non oscuri, tuttavia opachi ed al limite della legalità. Non ci compiacciamo per nulla che il tappo sia saltato. Abbiamo aperto squarci informando su fatti risultati inquietanti; abbiamo parlato della fitta rete di coperture d’ apparati politici e di vertici burocratici a vari livelli.

Anzitutto abbiamo posto domande con tanti punti interrogativi. Stavolta, usiamo quello esclamativo. Ca….volo! Solo con il Direttore generale del MiUR le acque stagnanti e limacciose si potevano agitare. Ca…volo! Era ora che uscissero dalla latitanza Prefetto e Azienda Sanitaria d’Enna, Assessore alla Sanità e la Kore, tanto per citarne alcuni. Ca…volo! E’ scattata l’inchiesta giudiziaria che, di certo, non fa piacere anche se una verifica sul piano della legalità, a questo punto, è indispensabile. Così, zone d’ombra vanno rischiarate: la Fondazione Proserpina mai riconosciuta che riceve in comodato due ali del nuovo ospedale e ambienti del vecchio; i vertici ospedalieri che da più d’un anno, e mesi prima della campagna elettorale con l’ex senatore candidato a Sindaco, fanno intendere che tutto è in regola; l’assessore alla Sanità che avalla l’operazione con dubbi poteri discrezionali; i rappresentanti dell’Università rumena che ad Enna inaugurano un loro corso senza autorizzazioni ministeriali.

Aperta pertanto la via giudiziaria, è da ritenere chiusa l’intera vicenda che andrebbe letta magari come la solita stravaganza di chi è chiamato “il barone rosso della repubblica d’Enna”, e s’è autodefinito “Enna sono io” ? Così non è, anche perché l’ex sen ha affermato che si doterà di nuove sedi pur di salvare il diritto, ma per noi business, allo studio. Tant’è che ha creato una s.r.l con capitale privato. Vedremo, e osserveremo.

Frattanto, a questo punto, ma era scontato, si defilano alcuni supporter iniziali. Dopo la KORE, la prima a tirarsi fuori, ecco l’Assessorato alla Sanità che con linguaggio arido intima l’uscita dai locali ospedalieri e disconosce il valore giuridico dei corsi stessi. Ca….volo! Dopo più d’un anno hanno capito. Non vorremmo, però, che i diversi commissari dell’ASP e i dirigenti del Nosocomio fossero ritenuti appena degli ingenui. I fatti portano a dire che hanno agito, diciamo così, con spirito collaborativo e schiacciata d’occhio.

Restano in campo Crisafulli con la sua società privata, la quale dovrebbe agire in nome e per conto dell’università Dunarea de Jos. Insomma una sorta di protezione interessata no solo per ragioni economiche. C’è pure il prof Cardinale di Palermo dai percorsi accademici e politici che ne fanno un autorevole Barone universitario e messo stavolta a capo d’un Comitato scientifico. Però, quantu Baruna. E’ verosimile che questi due abbiano in mente idee e progetti riconducibili, se i fatti hanno una logica, a quel potere politico burocratico panormita che fa muovere interessi corposi e complessi che da tempo ha fatto di Enna un suo terminale. Non basta, allora, osservare con il solo occhio giudiziario. E’ tempo d’aprire gli occhi della Politica regionale e del Sistema dei Controlli.