Piazza Armerina. Il Sindaco querela attivisti grillini e loro per protesta si imbavagliano

img22L’appartenenza al M5S non è sicuramente una cosa semplice, come molti possono pensare. È sposare la causa della denuncia del mal governo, della mala amministrazione che da decenni ormai caratterizza il nostro paese. È fare una politica “nuova” che poi di nuovo non ha nulla, perché si tratta di voler ridare a questa parola la sua vera accezione di governo della cosa pubblica, che si è perso strada facendo, nel corso dei secoli, a favore del potere e dell’interesse di pochi e a discapito dei cittadini che hanno e continuano a subire le conseguenze negative della politica attuata dai loro governanti.

Per questo l’attivista del M5S spesso si trova a denunciare situazioni di degrado, di inefficienza delle istituzioni di fronte ai problemi della città, di eccessivo carico erariale di fronte ad una quasi totale mancanza di relativi servizi. E ancora si trova a manifestare per lottare contro l’inquinamento dell’ambiente, la chiusura di ospedali e presidi di legalità, dando voce ad un malessere generale e diffuso che fotografa la stanchezza e nello stesso tempo l’apatia di chi non si riconosce più nelle scelte dei propri rappresentanti alle istituzioni (più o meno eletti).
Così appaiono diverse le reazioni delle forze politiche di governo contro cui spesso le denunce sono rivolte, ma una di queste certamente è comune: il timore.
Può, tuttavia, tale timore tradursi nella querela di un sindaco ai danni di un cittadino che “denuncia”? Può questa appartenenza far perdere la libertà di pensiero e opinione e la libertà di stampa che sono costituzionalmente garantite in un paese democratico come il nostro?
È proprio quello che è successo a Piazza Armerina, dove due attivisti del M5S, l’avv. Giusppe Maniscalco e Katia Trippi, sono stati oggetto di querele da parte del primo cittadino per aver espresso la loro opinione, o meglio condiviso quella di altri, all’interno di Facebook.
Piazza ArmerinaDomenica scorsa, gli esponenti del Movimento Cinque Stelle di Piazza Armerina hanno deciso di manifestare, imbavagliandosi pubblicamente, per esprimere solidarietà nei confronti dei due attivisti e per «dire no a censura, querele e intimidazione» verso blog, facebook, mass media e la libertà di opinione in genere.
Katty Tripi nel suo profilo Facebook risponde alla amministrazione comunale che l’ha querelata elencando le innumerevoli iniziative di denuncia “a un sistema politico ben lontano dai bisogni delle collettività”. “Sono stata promotrice della nomina a scrutatori scelti fra i disoccupati; ho attenzionato l’edificio dei Teatini, per il quale il movimento ha presentato un esposto; ho denunciato previa stampa il degrado del quartiere Canali in particolare l’area Itria; e poi ancora in piu’ di una occasione, l’abbandono del quartiere Monte richiedendo la derattizzazione di alcune vie; ho denunciato su Facebook le condizioni fatiscenti in cui versava la Villa Ciancio; ho denunciato come questa città non sia a norma di disabile; abbiamo condotto insieme a tutti gli attivisti una serie di battaglie…referendum pro uscita Enna, acqua pubblica, manifestazioni procimitero, pro Ospedale Chiello, pro decoro urbano, eventi quali le pulizie di alcune aree della città…viale
Conte Ruggero, Villa dei Mosaici,Quartiere Casalotto, piano Castello……ecc. ecc. La politica che faccio parte dal basso, dalla strada, dalle piazze le agorà a noi tanto care, e’ fatta da cittadini normalissimi, …, una politica trasversale che attraversa diverse generazioni”, scrive l’attivista grillina.
Certamente gli attivisti del movimento non si faranno intimidire da questi atti aggressione tipici della ” vecchia ” politica e continueranno a denunciare ai cittadini le malefatte della spesso inefficiente classe politica.