Enna. Due dipendenti EnnaEuno promossi dal 6° all’8° livello per anzianità di servizio

toto e_io_pagoEnna. Mentre l’iter conclusivo per l’avvio della Srr, sembra essersi “incartato” sulla quota degli amministrativi attualmente in servizio all’Ato, che ciascun Comune dovrebbe prendere in carico, il collegio di liquidazione dell’Ato Ennaeuno avrebbero promosso due dipendenti dall’attuale sesto livello del contratto Federambiente, all’ottavo livello, riconoscendo ad uno dei due anche il “quadro”, che fa scattare ulteriori aumenti salariali. I dipendenti, che sono due tecnici, allo stato attuale non avrebbero avviato contenziosi con l’Ato per il riconoscimento delle mansioni superiori, ma avrebbero maturato il livello per anzianità di servizio. Si tratta di indiscrezioni, ma se effettivamente lo “scatto” deriva dal periodo continuativo di prestazione lavorativa, non si comprendono i motivi per i quali il Cd abbia permesso il maturare delle condizioni, pur disponendo già di numerose figure di vertice. Si crea, quindi, un contrasto con la Legge 9 del 2010, normativa regionale che disciplina il settore, e con le circolare assessoriali in materia . Secondo la legge regionale “ sulla base dei criteri concertati fra l’amministrazione regionale, le associazioni di rappresentanza degli enti locali e le organizzazioni sindacali, le Srr individuano il personale fra i dipendenti già in servizio al 31 dicembre 2009 presso le società d’ambito, i consorzi d’ambito, le società utilizzate per la gestione del servizio ed al cui capitale sociale partecipino gli enti locali o le società o i consorzi d’ambito per una percentuale non inferiore al novanta per cento. Due promozioni, anche se sembra che ci sarebbero stati anche altri riconoscimenti di livelli superiori, che arriva a 6 settimane dalla scadenza della proroga degli Ato che si scioglieranno, salvo altri decreti del presidente della Regione, il 16 gennaio. Sulla vicenda i sindacati, al momento tacciono, posizione peraltro assunta anche dai sindaci, soci dell’Ato, che potrebbero al momento non essere a conoscenza delle promozioni sul campo che complessivamente sarebbero più di due. I sindaci, comunque sulle base di una recente decisione della Core dei Conti sono responsabili del danno erariale che deriva al Comune dalle società partecipate qualora abbiano omesso gli obblighi di vigilanza e controllo. La sentenza, che è stata depositata lo scorso agosto dalla Corte dei Conti del Lazio, stabilisce un principio sulle responsabilità dei sindaci che, come capo dell’amministrazione comunale deve vigilare sulla società partecipata quale è l’Ato della quale il suo Comune è socio. La sentenza stabilisce che il sindaco è responsabile del danno erariale.






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